FABRIZIO VINCENTI



POESIA: PENSIERI CONTRARI
Stamattina ancor non suona la campana
che già un uccello canta un’alba mossa,
e tu che qui vicino di pensier mi scadi il corpo,
la coperta del passato ti trascini miagolando
come un gatto selvatico, spaventandomi il respiro.
Un fil di ghiaccio mi valica la schiena adagio
e mi ricorda una carezza distante secoli,
millenni di pochissimi ricordi e carovane di parole.
L’amor è quella cosa che un armadio non contiene,
che vibra sui cuscini stanchi della notte,
che soffia tra gli stipiti delle porte e raschia il suolo,
scava tra i tesori e arraffa ciò che vuole.
Ma nulla è mio in questo scrigno sotterrato
e ciò che rubi, già lo hai da sempre.
Deponilo ai miei piedi perché il cielo ti perdoni,
poiché l’amore lascia ciò che vuole
e prende quel che non sopporta.
I giorni ci carezzano le palpebre e noi, mai stati complici,
passeggiamo sulla foresta degli amori
e con inchiostro di labili sguardi, segniamo il panorama.
– 12/01/2017

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