POESIA: TIEN
(schegge da una piazza)
Il vento
su quel calice rovesciato
semino’
polveri di castelli
cullati dal respiro sommesso
di ulivi sperduti
Lassu’
fra ciottoli impregnati
da sudore e ricordi
di profumi di glicini antenati
all’ombra
dei santi e del tempo
la luna e’ piu’ luna
Eppure
dalle mani
ossute e protese della piazza
scivolano indifferenti
granelli di vita
E
si fanno rotolare
giu’ sino al formicaio
che ormai ha zittito
stalle e granoturchi
e viti imbevute d’aceto
Dove braccia guidano auto
fino ai cancelli di fabbriche
dove auto guidano braccia
E sperduto
il mito s’accende
solamente negli occhi
di chi del borgo
ha le ossa tarlate
Dal silenzio
che ora odi pulsare
fra i rintocchi
stanchi di campanile
E che non e’
pace
ma rispetto ossequioso
d’agonie
di morte – 14/01/2017