Luigi Zagone



POESIA: Dolore di superstiti

Circondata da un mar di lamento e stridori di denti.
Intravedo zattere lontane piene di uomini,
troppi…

Pietà ne abbia Iddio.

Morti…
Cercando qualcosa di migliore lontano dalla terra natia…
Condannati da poeti come Pascoli…
Gente che trova la forza per Montale…

Il mare,
la loro tomba.

Mi sento inutile come un naufrago che,
ormai in fin di vita,
vede la sua ultima speranza.

Cerco di afferrarla.

Troppo distante.

Provo con tutte le mie forze.

Risulta inutile.

Lancio un gemito.

Le forze scompaiono,
e con loro la speranza dei miei occhi,
inghiottita ormai da un crudele orizzonte lontano.

ITALIA – 15/01/2017

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.