Giovanni D’Elia



POESIA: Madre

Madre, tu che sin da imberbe,
ignaro del mondo, di fedi, amori,
passioni ed idee
devota m’insegnasti a credere
in quel dio che tutto può e tutto vede,
solo per chi di fede si nutre,
appresi, dai tuoi gesti amorevoli,
certo, a credere, ma di dubbi
nutrirmi, ad adorare l’idea,
priva di sontuose vesti
e incensi profumati
racchiusi nella bianca pietra
vestita d’altari
ed effigia di santi.
Tu che mi ragguardasti
dal venerare
guance rosse e gonfie
di vino e regalìe
di talari adornati;
ora che, adulto mi vedo,
comprendo i dettami di chi,
pur digiuna di studi,
e filosofie,
vanno a scandagliare gli archetipi umani
alla ricerca di una spiritualit�
che oltrepassa i miti e il verbo,
i riti e i vangeli.
Uno spirito ch’io,
nella mia ricerca costante
di sintesi e chiarezza,
l’appello morale. – 16/01/2017

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