Marta Checchetti



POESIA: L’Italia, il mondo, l’era dei viaggiatori.
L’Italia è stata casa mia,
per molto tempo,
finora.
Sarai sempre bella ed
avrai sempre qualcosa
che solo tu,
porterai con te,
in me.
Quindi scusami,
se me ne vado e vedo altro,
se le case degli altri saranno mie dimore
se mi accoglieranno,
se m’innamorerò d’altro,
se mi si apriranno strade nuove,
che mi condurranno altrove,
se mi sentirò a casa altrove,
se ci saranno nuove case
con sentimenti propri.
E mi ricorderò di te comunque,
forse non del tutto,
forse più di tutto,
quando insegnerò di te ad altri,
quando parlerò di te agli altri,
ad altri che non sapranno mai davvero come sei,
se non sarai stata con loro e
non ti avranno avuta con sé.
Ricorderò che esiste una te che
avrà sempre qualcosa,
malgrado le cose che non hai.
Smetterai di essere casa mia,
anche se sarai
una casa diversa dalle altre,
forse come tutte,
O forse come nessuna,
Scusami se ti dico,
che non devo chiedere scusa
per tutto questo.
Forse dovresti chiedere scusa tu.
Ma di cosa dovresti scusarti,
se ti abbiamo ridotto noi così?
Io non sono fatta per restare.
E va bene così.
Grazie comunque,
in molti modi,
ma io mi sento cittadina dello spostamento,
delle strade che conducono sempre
da qualche parte ed
ad ancora altrove,
mi riconosco nei viaggiatori
che sento vicini
e cittadini
di un mondo
come il mio.
– 17/01/2017

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