Eugenio Giordano Orsini



POESIA: [Dedicato alle vittime della guerra]

Buon compleanno, mamma

Quando hai spento le candeline,
ho pensato che non ce n’erano di così belle.
Eppure le finestre erano chiuse
avrei voluto dirlo al mondo che festeggiavi, mamma,
ma tu hai detto che era meglio stare al caldo.
La torta era grande e l’abbiamo divisa in due:
il pezzo più grande l’hai dato a me.
E’ la tua festa, mamma, posso farne a meno,
ma non mi hai dato ascolto, sorridendomi.
Ecco il mio regalo, mamma, è un cavallino di legno
perché sapevo che a te piaceva andarci sopra, prima
e ricordo quando mi ci portavi, tempo fa.
Ho preso un pezzo di legno, e l’ho intagliato
tra le pietre, i buchi sull’asfalto, l’acciaio e alle vernici rosse sui muri,
ma tu ti sei arrabbiata, perché non dovevo andare così lontano.
L’anno prossimo te ne farò uno più grande, promesso.
Hai detto che io sono il tuo più bel regalo che la vita potesse donarti,
ma io non capisco come posso esserlo, ancora.
Tanti auguri a te mamma, sei la mia gioia.
Di nuovo quella sirena, mamma, forse si sono ricordati di te.
Ero contento, sento aria di festa, fuori
stanno venendo a casa a festeggiare con te.
Perché mi trascini con forza, mi fai male.
Dove mi porti? Il cavallino? Non lo hai preso?
Hey, siamo qui, perché correte tutti di là?
Sono persone che non conosco, sento piangere,
un bambino sta dormendo in braccio al suo papà,
una signora non si è resa conto che ha perso il suo cappello,
alcuni uomini stanno giocando con le pistole e i fucili,
mia madre mi tiene la mano, ma non so a cosa sta giocando. – 18/01/2017

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