Paolo Di Ninno



POESIA: Poeta
Sono sotto il ponte
Che ti aspetto nella nebbia
Mentre ascolto il rumore dei passi della gente

Portami via
Nel pozzo delle pernici
Via dai miei pensieri infelici
Bruna è la sera
Scura
Nelle mura delle mie ossa
Non c’è cura
Alla mia tortura
La falce, lacera
Serena
Dura
Corre sicura
Miete morte

Non mi è cara
L’andatura del carro
Mentre il corvo
Curvo
Sul calvo teschio del becchino
Trama e brama
La sua vendetta di giada
Sarto, che dal primo raggio di luna
Infittisce i miei occhi
Di aghi
Di vili
Di intricati
Macabri fili
Legandomi alla vita
Tessendo il mio abito da bara
Siamo diversi
Dagli animali
I loro versi sono grida
Le mie grida sono in versi

Spesso
Impazzisce la parola
Come granturco nel fuoco
Ed io in essa
Così
Anche ora
In suoni, rumori
Calci e tremori
In cisterne di umori
Immersi
In una nuvola di versi
Sfuggono
Disperati
I significati
Dei miei discorsi

Ma tu
Poeta
Salti nel vuoto
Cerchi il tuo volto
Stoni
Dal sano
Dall’assopito
E tu, uomo
Non restare nel
Vano
Rifinito
Credo sfinito
Di chi vivere par aver finito
Non parlo di Dio
Non parlo di musica
Parlo di credo
Del ritmo secreto
Dal tuo sangue
Discreto
Impeto
Irrequieto

Cieco
Non vedi
Che questo tuo remo
L’hai ormai esaurito
Sei allo stremo
Ma tranquillo
Non morremo
Senza che tu sia arrivato
Al punto più estremo
Di questo tuo cammino
Fino all’eremo
Della tua coscienza
Per poi uscirne
Negarla
Comprenderla
E riaccettarla
Perché non esiste essenza
Senza la negazione
Della sua esistenza

Cado
Da sopra le nuvole
Dentro le nuvole
E sotto le nuvole
Un altro cielo

Poeta
La nostra eternit�
Finisce qui
Che mi colga la falce
E tu
Con me
Morissi – 18/01/2017

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