POESIA: FOTORICORDO
Quattro foto,
qualche parola,
un straccio
della tua voce.
Se fossi un pittore
tingerei
Il rame sulle mie spalle
l’azzurro sulle guance
il rosso dell’iride.
Per renderti immortale.
Se fossi un costruttore
concluderei quei castelli in aria.
Curerei il nostro orto
sul fondo dell’oceano.
Per ridarti la speranza.
Avrei voluto essere
un gioielliere
per intarsiare ogni momento
nella resina ambrata.
Così da farti sentire bella.
Inventare un nuovo mestiere
per non lasciar andare
quei tuoi sorrisi,
che poi sarebbero i miei.
Inventare un nuovo colore, solo per te.
Sarei voluto nascere
viaggiatore
per riscoprirti nelle piccole cose,
come i sassi ai bordi delle strade.
Scoprirti sul sentiero
verso il vuoto cosmico.7
Quindi invecchiare
ballando con te mentre, nuda,
danzi sotto la luna,
nei giorni in cui ci si innamorava ancora.
Quel che mi fa rabbrividire
è invece sapermi arreso
allo
spazio
vuoto
da
riempire
con
le
parole.
Lo spazio vuoto
che lasciano le poesie. – 19/01/2017