Luigi Casabona



POESIA: LA CANZONE DI ASHLING

Prendi la mia mano con te o vita,
usa le tue braccia come artigli,
sento scorrerci dentro le tue dita
e al cuor mio non so ormai più cosa dirgli.

Magari gli dirò che ho visto in sogno
la stella più splendente del mattino.
E lui risponderà con un suo segno:
pulsando forte e sempre piu vicino.

E allora narrerò di te mia bella,
di quanto riempi il mondo di sostanza.
Io un lupo e tu una splendida gazzella,
lotteremo senza perder la speranza.

Bevendo questo calice di assenzio
mi appare dentro un fuoco: è una visione!
Sei tu avvolta da quel pio silenzio,
lo stesso per cui ho perso la ragione.

Vorrei poterti prendere per mano
e condurti sulla soglia della porta,
la stessa di quel bacio dolce e piano
sull’uscio dove l’occhio mio ti ha scorta.

Oh Ashling dormiremo in questi anni
osservando quei bagliori su nel cielo,
terminata la stagione degli affanni
scapperemo o con le fiamme o con il gelo.

La visione che mi ispira questi versi
non è solo un gioco mio di fantasia.
Soli, in fondo, ci sentiamo persi,
sogno l’alba in cui sarai per sempre mia.

Quel mattino attingerò dalla tua bocca,
come fa un cervo avido alla fonte,
come un prode arciere la sua freccia scocca
la sua goccia di emozione dalla fronte.

Vorrei stringerti al mio cuore o dolce sogno,
o astro, o stella, o splendido mistero.
Questo canto che ti elevo è il sol bisogno
di donarti il mio amore più sincero. – 20/01/2017

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