Enrico Petronio



POESIA: DIARIO DI UN’ APOCALISSE.

Stanno morendo tutte le stelle nel cielo,
si sta prosciugando tutta l’acqua del mare,
stanno cadendo le rondini della primavera
e i fuochi bruciano ormai fino a consumarsi
del tutto.

La terra spurga vapori e si spaccano crepe nella terra,
terremoti e maremoti la devastano,
e crollano le città degli uomini,
vengono giù le onnipotenti torri
e i monarchi abdicano e i sacerdoti fuggono,
e le strade sono preda di belve e di fantasmi.

Gli uomini sono diventati come spiriti;
abitano le soffitte delle loro case come fotografie di
lontani antenati;
e tutt’attorno c’è un senso di inquietudine e di rassegnazione,
perché nessuno dice più alla luna “come sei bella!”
e nessuno ha più il coraggio di amare veramente,
senza vuoto a rendere, senza pudore,
senza ricatto.

Io, che sono testimone di tutto questo,
che lo vedo ogni giorno e lo documento ogni giorno,
che me lo vedo passare davanti agli occhi
che mi bruciano di disperata nostalgia
e immensa tristezza,
scrivo a voi “Uomini del futuro”
per raccontarvi le nostre pene giornaliere,
questo mondo che ci sta crollando addosso
perché noi ne abbiamo spaccato il nucleo.

“Uomini del futuro”,
a noi è mancata la pietà, la pioggia d’aprile,
ed è mancata l’onesta lungimiranza,
quella che fa crescere le cose
come fa crescere le radici di una pianta
o fa sbocciare una rosa.
A noi sono mancate la silenziosa intelligenza,
l’intima verità dell’Uomo, l’amore per tutte le cose di Dio;
e non abbiamo fatto altro che predare
e razziare il pianeta, spogliarlo di ogni sua innata bellezza,
e deturparlo, e arderlo,
con indifferenza, con ignoranza,
con superbia e con meschino e volgare,
rozzo egoismo.

Non abbiamo ascoltato,
non abbiamo voluto ascoltare,
e fare un passo indietro,
e cedere il passo, e donare, e saper perdere,
e smettere di dire sempre “Io… io…”
e accogliere invece di imporre.
Noi siamo finiti. Ora siamo allo stremo.

Possiate voi, quando abiterete il Pianeta
e tutto l’Universo,
averne Misericordia,
quella che noi
non abbiamo avuto.
– 22/01/2017

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