Alessandro Benetello



POESIA: la luce solare mi uccide mostrandomi la distruzione della società, la distruzione umana della fatica inutilmente spesa per portare avanti un mondo che sta collassando, solo nel buio notturno trovo riparo, solo nel vino trovo felicità, e come un vampiro vago nella notte in cerca di ispirazione, e bevo e bevo e bevo fino a morire e lì, sul filo che mi tiene ancora in vita scopro un mondo nuovo, un mondo felice; trovo me stesso e le atrocità sono annientate e sostituite da musica incandescente che infuoca e accende i corpi e li fa volare in cerca di movimenti casuali che mostrano la loro perfezione, e rido e ballo e volo pensando di essere immortale e succhio il sangue vitale dalla spensieratezza — e della festività nascosta dell’uomo che solo la notte porta alla luce, il tempo passa ma non te ne accorgi fino a quando il primo raggio di sole ti illumina il viso e gridi di dolore e cadi dal tuo volo infinito e piangi un giorno passato, corri al riparo, scappi, impazzisci, chiudi gli occhi, ma la luce ti mostra la verità vergognosa delle vite noiose, dei palazzi mostruosi e delle macchine rumorose che spezzano la melodia notturna, crolli a terra addormentato, spaventato sapendo che quando ti sveglierai sarà di nuovo notte e potrai ancora festeggiare e ridere e scherzare e ballare e volare e vivere, ignorando la realtà bastarda, devi solo coprirti il volto per impedire a quei raggi maledetti di mostrarti lo schifo umano, e dormendo ti rinchiuderai in un sogno tutto tuo, e quel sogno sarà la tua ispirazione, e quel sogno ti permetterà di vivere un altro giorno, e quel sogno fasullo ti porterà alla verità. – 23/01/2017

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