POESIA: Non voglio più
sognare.
Voglio vedere il sogno
da vicino.
Come quand’ero
bambino
e mi piaceva vegliare
e dentro il muro
ero solito osservare
le fiabe
aprirsi ad una ad una
come evanescenze
della mente.
Crescevo finalmente,
gustando i toni grigi
della vita
di una storia già finita
ed un’altra che non c’è.
Ho provato pulsazioni
inusitate
con il gusto sottile
del mistero
ai trent’anni
quando il limite segnato
da un sentiero
mi sembrava allucinante
e la fine dirompente
non sembrava più distante.
No, la ricerca
d’un percorso rassicurante
mi recava in un luogo
della mente
dove c’era il sentimento
della vita, le amicizie,
gli amori vissuti uno ad uno,
le speranze, il rammarico
di un volto,
di più volti
che affollano la testa
e riempiono i miei sogni.
Si, è questo il posto
più tranquillo
per pensare
e, adesso,
mio malgrado,
nonostante,
ricomincio già a sognare.
– 25/01/2017