POESIA: IL MARE IN CIMA AL CORNO
Io sono il vento che viene dall’India,
ho visto cosa succede sulle spiagge bianche di solventi e detersivi,
ho sentito le urla che si infrangono contro la ruggine gettata dal nord,
ho visto i bambini che si contano le costole.
Io sono il sole che sorge dal lontano est,
ho illuminato i denti di una vecchia troppo affamata per contarli,
ho riscaldato le bolle di una donna, corrotta dall’inquinamento,
splendo su una landa che ricorda una carcassa silenziosa spolpata da gente in limousine.
Io sono la notte che copre le menzogne,
osservo coloro che sono in procinto di morire,
mi faccio beffe del silenzio e riempio le ferite degli uomini sui loro gommoni,
nascondo l’umiliazione che gli uomini del nord hanno portato su questa terra.
Io sono il mare del Corno d’Africa,
le vostre navi solcano il mio ventre, lo tagliano, mi feriscono,
resto immobile, mentre il sudiciume avvelenato, frutto del vostro benestare distrugge quella che un tempo era la vita di un antico Dio.
Io sono il mare in cima al Corno.
Aspetto di vedere che l’uomo finisca per avvelenare il mondo… in silenzio. – 28/01/2017