POESIA: Il cane Angelo
Condannato già fu da tal perverse figure
d’apparir del diavolo l’una avvocato,
l’altre due giudici pe’ fosche sventure
e vile platea nel goder quarta da un lato…
Ah infelice cane! Ma in gran tua purezza
beato infin sarai pur se tra tanta asprezza!
«E se anche avvenne –e esso non fu– che fosse
ch’azzannai per natur che lo vuol una capretta
fu sol fame e non prepotenza che mi mosse…»
Ma torturar piace in Sud, criminosa setta…
«Che non son vero sindaco né intellettuale
talché dobbiate farmi ’sì efferato male!»
Tra percosse dolenti fu appiccato e ancor
fedel movendo coda a implorar ma cosciente
che mai più fiuterà fior, vezzi vivrà d’amor…
E ancor crudel colpir di pal che più non sente…
«Gesù! Uman non son pe’ desiar paradiso,
al fin di tal tortura, né d’angelo un sorriso?»
Giovanni Esaltato
6 gennaio 2017
– 29/01/2017