POESIA: L’ERRANTE
Misero sei nel volto,
come spoglio e tremulo è il tuo esultare
mentre intenerisci la tua grazia
nelle fessure perlacee
nelle quali il fantasma pluviale
della tua memoria
attizza la sua fiamma
e il mozzo è il tuo capo sul tuo scheletro
che osanna la sua angustia
un lieve sorriso dovuto
arcobaleno aguzzo e fanciullo
della tua modestia che affiora
come l’ingenuità di un trastullo
beato con te stesso
e vivi
dandoti per mano.
Annusi sotto il naso l’alito
dell’anima tua che ti possiede.
Ricordi come ieri soffice anzitempo
in una crociata lontana
ma che traspare muta il tuo colore.
Caduto intrecciarvi l’essere nell’essere
cercando qualche spazio di ristoro
nei tuoi ventricoli.
Oggi nella tua prigionia
la rapina del tuo fratello Caino
ti comunica un altro editto infame.
Ma tu vincerai uomo invisibile
armato di un cuore disarmato.
Va in pace emigrando il tuo sogno
la libertà che non ti possono rubare
con la maestà di un cigno bianco
su pelo argenteo delle acque. – 29/01/2017
Michele Monaco
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