piergiorgio scarpa

POESIA: COME DIRTI AMORE

Proprio adesso che devo partire,

sta succedendo qualcosa impossibile da descrivere,

ho provato ad usare il lunguaggio scritto e parlato,

ma credete se vi dico che per comunicare l’amore

non esiste un modo che sia adatto

a scambiare quelle sensazioni che nessuno conosce,

perche’ forse sono per ognuno diverse,

come e’ diverso il mio amore per te,

ma mi sto appena accorgendo

che sto ancora scrivendo

dunque, alla fine, anche questo non possiede alcun valore

quel valore che io percepisco appoggiando l’orecchio al tuo cuore

pero’ una cosa posso almeno scriverla e dirtela a bocca

tesoro mio, conquista, epopea,

la mia privata odissea, sai, non mi tocca

e’ una cosa che gestisco da solo

pero’ quando sono insieme a te mi dico “ora volo”

vado in fondo a vedere un momento

questo nostro pianeta che piange, fatto di ferro e cemento,

quel cemento sui cui ho gettato i miei anni migliori

seduto sopra una panchina assieme alla regina di Cuori,

si era al tempo lei la mia regina,

armata di spada come un ‘eroina

si’ d’ accordo, quelli sono tempi passati

ma ti prego amore tieni bene a mente che li ho pur sempre vissuti.

Come cancellare un ‘equazione da una vecchia lavagna,

per quanta forza tu ci metta il gesso segna

a quel punto devi proprio lavarla

Sappi amore che ogni cosa io la scrivo per te

e coi tempi che corrono

cio’ dovrebbe bastarti a fidarti di me

ed ora io lo faccio apposta,

voglio donarti una rima che sia quella giusta

ma tu gia’ lo sai, amore mio,

il piu’ bel modo di finire e’ gridare :

” GRAZIE, DIO !”

Scritta da pier e dedicata a una avventura 26/08/2009 – 25/01/2017

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francesco schiavo

POESIA: Più che una poesia è una specie di esortazione ai giovani che si lasciano andare dando scarsa importanza alla vita

ASCOLTA
Ehì ragazzo! Non essere triste
Se nel mondo in cui vivi non ritrovi più amore,
se al tuo grido d’aiuto non risponde nessuno,
se per strada qualcuno ti ha negato il saluto,
scoprendo un nemico in quel vecchio amico,
se intorno a te c’è solo indifferenza
che ti porta a vivere con sofferenza,
cerchiamo insieme di capire il perché.
Se tutto è in malora è colpa dell’uomo,
che per un grammo di gloria
arma la mano del fratello minore
portando dolore là dove regna l’amore.
Guarda al futuro con più ottimismo
valorizzando la pace e ripudiando la guerra.
porgi la mano a chi è caduto
e dovunque tu trovi la sofferenza,
dona un sorriso non costa niente,
ma per chi lo riceve vuol dire tanto,
non giudicare dal color della pelle

ma ai torti subiti da questo fratello.
Dopo una festa non chiedere all’alcool
di darti la forza per stupire gli amici
non cercar nella droga quel che il mondo ti nega,
può spegnerti gli occhi alla luce del sole,
rispetta la vita come dono divino,
desiderio di quanti ti stanno vicino.
Non disprezzare la tua esistenza
ritenendola inutile e di poco conto
e se qualche volta hai subito un torto
non fare dell’odio la tua vendetta,
ritenendo in cuor tuo, che sempre più spesso
la legge è dei forti e non uguale per tutti,
non cavalcare l’invidia, ma la forza in te stesso,
sii fiero di amare e saper perdonare,
perché son sicuro, tu hai un’anima buona,
ed in tanto marciume sei uno di quelli
che apprezza i valori, in un futuro migliore.

– 25/01/2017

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Gabriella Di Berardo

POESIA: Mi viaggio dentro

Mi viaggio dentro ogni giorno
Mi scruto, mi esploro, mi dico, mi contraddico,
mi ispeziono, mi consolo, mi critico, mi lusingo,
mi gestisco i pensieri, mi redarguisco,
mi faccio domande e rispondo, mi cullo, sorrido….
Ma viaggio…….viaggio dove nessuno può,
io sola al comando!
Sfioro le mie emozioni, affogo nei ricordi,
rotolo nell’erba alta e incolta dei fallimenti,
godo del panorama delle mie soddisfazioni….
Ma viaggio……e viaggio anche nei tuoi occhi scuri,
indago, viaggio cercando di sorvolare sulla tua mente,
viaggio per guardare il tuo animo profondo,
ma mi ritraggo, non avanzo, ho paura……..
si, paura di scoprire che non viaggi vicino a me!
Mi viaggio dentro, si è meglio che mi viaggio dentro,
perché, del resto, questo è un viaggio in solitaria,
e anche se mi illudo di poter viaggiare ancora tanto,
nessuno sa dove e quando finirà…….
Ma mi viaggio dentro…….

Peschiera Borromeo 24/01/17
– 25/01/2017

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Irene Sabetta

POESIA: All’immaginazione preventiva

Se camminassi sulle parole
la tua poesia reggerebbe il peso.
Potrei usarla
per raschiare il fondo d’acciaio
o per piantare
chiodi alle pareti.
Potrei costruire cittÃ
o giardini accoglienti
impastando i tuoi versi
a calce viva.
Finalmente parole utili.
Se costruissi una scala d’avverbi
potrei salire fino all’ultimo gradino
e seguire la curva di luce.
Vedrei lontano
gli alberi cadere nella foresta
e saprei cosa fare.
Domani è adesso.
– 25/01/2017

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Cek Pricipe von Bahnhof Urbani

POESIA: Orco

L’Orco delle Piccole Dolomiti vive nella valle.
In una grotta con una grande trota.
Si chiama Beppe ed è un soldato della guerra,
morto tanti anni fa.
Voi umani non lo vedete spesso,
perché si trasforma in un orso,
o in una faina, volpe,
spesso in un vento forte.

Se fate i bravi,
non fa male.
Io lo sento camminando per i monti,
parla sempre con i morti.
E si lamenta delle sporcizie buttate nella valle.
… e di reumatismi.

Poesia di un cagnolino di Valdagno
PAROLE AL VENTO su GooglePlayer – 25/01/2017

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Franco Anatriello

POESIA:
IL VOLTO DI MIA MADRE

Le rughe non coprono la giovinezza
del volto di mia madre che
una poetica sensazione mi ispira.
I ricordi lontani tornano alla mente
mentre mi parla di quando ero bambino.
Il mio capo sul suo petto appoggio
mentre le mani sue sento tra i miei capelli
ma so che il tempo scorre implacabile.
Il volto di mia madre non ha età.
Il volto di mia madre genera amore e,
nel silenzio dei momenti con lei, sento forte
i suoi pensieri attraversarmi l’animo.
Il volto di mia madre racconta cose nuove.
Il volto di mia madre non ha tempo.
– 25/01/2017

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elide maria taviani

POESIA: C’è un momento
che lungo il cammino
tacciono i sentimenti

le emozioni non hanno potuto consumare il loro fuoco
e far spazio alla brace della malinconia
si sono spente acerbe
nel gelo dell’inverno. – 25/01/2017

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monica Gabbiani

POESIA: VISSI D’AMORE

Vissi di un amore magico
di un amore che fa battere forte il cuore
che fa nascere ma poi fa morire.

Vissi d’amore,
vissi e poi moriì.
Una, dieci, mille e chissà quante volte sono morta
pensando a quell’amore che era tutta la vita mia,
e quante volte ancora sono rimasta inerme e senza respiro per colpa dell’oblìo di quei sensi.

Ma vissi d’amore,
in ogni passo che percorrevo, in ogni mano che accarezzavo,
in ogni corpo che sfioravo e che plasmavo
facendolo diventare il suo.

Vissi per l’amore che il destino mi aveva donato
quello che in ogni solitaria notte catturato dentro ai miei sogni
diventava il mio splendido e magico incubo.

E vissi la vita con un suo solo bacio
vincitore tra tanti, tra tutti
regalatomi tra respiri e gemiti
quando le anime nude e complici del desiderio
si avvinghiavano dolcemente tra brividi d’amore
rimanendo lì nel silenzio di quell’ incanto
prigioniere l’una della passione dell’altra.

Chiusi gli occhi per morire di nuovo
e vissi, vissi d’amore,
lontano dal tempo, fuori dallo spazio.

Monica Gabbiani

– 25/01/2017

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