POESIA: Guardai i tuoi lividi riflessi nel tuo sguardo
Vidi l’inferno e non mi mossi
Osservai e, in silenzio, capii.
Non avevo mai capito quanto mi ammassi
Eri il padre che mi aveva nascosto i propri occhi
Ora, non riesco a smettere di guardarli. – 22/01/2017
Mese: gennaio 2017
Claudio Porrelli
POESIA: Una fontana di pace
Voglio la liberta
Vivere un onda in faccia
Voglio fuochi d artificio
La fine della burrasca
Voglio puri intenti
E una mandorla intonata
Voglio una faccia colorata
Voglio leoni che strisciano
E formiche che ruggiscono
Voglio la fine dell invidia
Voglio una fontana di pace
Si, una fontana di pace – 22/01/2017
Silvia Maria Ciccu
POESIA: Un dolore
La tempesta ha avuto il sopravvento
e tutto, dalle nubi ai flutti, è nero:
si chiude sulla barca come una morsa
senza più quella luce, che benché lontana
orientava un timone già spezzato.
Eri il calore della terra,
il ruggito sommesso del cosmo.
Adesso, arsura e cieli secchi
si aprono su un deserto di scogli aguzzi,
di frammenti di ossa e legno
sotto il sole, divoratore di ombre.
Intorno, si aggira senza scampo
la cagna scolpita dalla fame. – 22/01/2017
Daniela dandy Pellegrino
POESIA: Vita
Invento l’alba
Con i miei tramonti.
Dandy – 22/01/2017
Carmen Miano
POESIA: Non ho tanto da offrire..
una serie infita di guai
instabilità e insicurezza perenne…
rabbia tanta e giornate di pioggia ….
pensando a ripartire come posso…
con baci tante parole e sorrisi…
non ho molto da dare ….
Ti regalerò se ti andrà il mio alito caldo
come i raggi del mio sole……..
e poi tutti i tramonti che vorrai….
ed il mio sorriso che annebbierà tutte le
costellazioni del cielo……. – 22/01/2017
Antonio Melluso
POESIA: Ridersi addosso per sezionare una vita che sa di gioco; un tempo infinito che sarà più tardi di adesso. E sento tra i miei passi un giudizio lodevole e deboli sforzi tra le mie ginocchia sapendo di aver peccato per un ulteriore distacco. E rivedo tra le facciate rugose qualcosa che non sa di niente se non di chimica oltre me stesso. – 22/01/2017
Francesca Aste
POESIA: Tempo.
Il tempo passa senza chiedere.
Mi manchi.
Mi manca tutto quello che non c’è stato.
Mi manca quello che non è successo.
Mi opprimono i pensieri. Provo a immaginare cosa saremo potuti essere.
Ti guardo da lontano ma non mi basta.
Vorrei, vorrei.
Passo le giornate a stancarmi per andare a letto e crollare senza pensieri. Ma la notte è lunga e i sogni mi raggiungono anche quando non voglio.
Inizio le giornate provando a mettere insieme i sogni e le continuo nella speranza che qualcosa cambi. Qualcosa che mi faccia dimenticare o andare frettolosamente avanti.
Intanto il tempo non chiede il permesso, passa pensando che ho lasciato tutto alle spalle.
I giorni passano sfocando ogni nostra possibilità.
– 22/01/2017
Alessio Spetale
POESIA: SEMPLICI STUPIDI
Tendiamo, noi semplici esseri umani,
a rendere ardua la più semplice
delle azioni, delle decisioni, delle
idee, nascondendoci dietro alla
frase fatta “la vita è complicata”:
tendiamo, noi semplici esseri umani,
a prendercela con la vita, l’amore,
il lavoro ed i soldi, mentendo a noi stessi
circa il nostro grado di soddisfazione
dicendo di stare bene per evitare
di porci delle domande su come poter
cambiare in meglio la nostra persona.
Descriviamo la vita come complessa,
l’amore come ingiusto o, nella migliore
delle peggiori ipotesi, come cieco
solo per non affrontare una domanda
di più: come poter stare meglio? Forse
i risultati di Google potrebbero
non essere soddisfacenti questa volta.
Preferiamo urlare al porci domande;
preferiamo correggere le vite altrui
piuttosto che la nostra, e soprattutto
preferiamo essere infelici ma visti
di buon occhio piuttosto che stare bene
senza avere il benestare di tutti.
Vita, amore, sesso, cultura, ribellione
sono essenziali ed elementari:
siamo noi stupidi esseri umani a complicare
tutto, perfino virtù naturalmente
primordiali, un tempo prive di cattiveria.
– 22/01/2017
Fausto Prandini
POESIA:
LORO CHE
Che l’ombra é foco, e il divenir sussiste macho,
la tua ricerca, perizia al bacio, il basilar di gaucho Pampas,
viscero ‘dicto, azzer trasceso e caldo ardor.
Dimodi al centro, il cavalcar ferrigno manto,
riunirsi al vegeto, locusto, rapido e sensato, l’inganno losco.
Costello, é mantide che attorno, pietade stesso trepida in affanno.
Sfocar che dietro agevola, e lumina qual via, la teca, il collocar,
é carne pia che cerca, la culla sua benevola, ritorna si fanciulla,
e rotola nell’ulna, preserva Lei bianchissima, la bionda chioma è ludica.
Le perle dentro il verme, si movono che modica, sorridono la logica, e lor sostanza in germe,
anelle senza e statica, piacer la cui presenza, che pelle é morbida,
dolcissima l’essenza, inermi sordi agl’echi, fiorir negl’occhi ciechi.
Onor di lucciole, bagliore dentro al cuore, colore, striature in successione, co’ fosse cenere, precipito di rame, qui dentro a tane,
saper che tenero venir, cotanto al mare, godute brame, tacite ed arcane.
Il dì fluir, propositi e contorni, i giorni corti, ‘refizi inondi, trappole spavalde,
gioir frequente, e molte stille dolci e calde.
I seni spogli è tipica la mente, topica frequente, la fantasia piccante,
laceri strappare, nolenti si d’Amor, maschere da corte, metriche nell’arte.
Brezza che t’invoglia, genera purezza, bilica depressa, mesta lei che foglia,
per Lui che torna, viversi l’abbaglia, l’onda la scompiglia.
Il gusto che Lei stuzzica, é un guizzo puro e magico, ti porta dove attizza,
la fantasia che frizza, denuda stessa, gli Spiriti e le sponde,
che grappoli travolge, gli spasimi contorti, le immagini che avvolte.
E poi si accorge, fantastica la mente, é ciò che sia, la pelle che va via,
l’odore perde il fiore, profumi Amore e Dei, trasportano Colui,
lontan da Lei. – 22/01/2017
Michele Nappa
POESIA: -FOGLIE ROSSE –
Tremano le foglie rosse
cadute sul paese distrutto.
Si pertdono nelle ferite
aperte dalla terra scossa.
rotolano sulle case crollate
della cara alba lontana.
Frusciano rompendo
il silenzio della notte;
il loro brusio sommesso
si unisce al lamento atroce
della gente disperata,
tradita dal nemico maledetto.
Treama,in alto,la polvere
che turba un orizzonte perso. – 22/01/2017