Francesca Socciarelli



POESIA: L’abbandono che mi ha
schiaffeggiato
preso a calci in culo
smembrato il petto
s’è riversato sulle piante
quasi tutte secche
sul terrazzino
storicamente florido
Non è giusto
anzi
è profondamente
schifosamente ingiusto
questo risvolto
dell’abbandono
che s’è espanso a macchia d’olio
su ciò che è
l’emblema
della vita
L’abbandono è grigio
come questa città sporca
uno svuotamento di colori e fiori
Dove sono i miei fiori?
Mi sporco le mani di terra
sarò il vostro chirurgo personale
ripulirò le ferite
la secchezza
la morte
per ridarvi vigore
per farvi rinascere
per colmarvi
di quella cosa bella
come il sole in inverno
come le lentiggini sul naso
a cui non riesco a dare un nome
però è quella cosa lì
che fa bene come il mare
come il caffè alla mattina
e che ha spodestato l’abbandono
per rimpiazzarlo
col profumo del calicanto
e con gli abbracci notturni – 06/02/2017

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