Giuseppe Risi



POESIA: PREGHIERA A MIO PADRE

Tu che t’immergi nella quiete d’un riposo,
tu che dai vita a quest’inferno atroce,
chiamarti forte oramai più non oso,
se non quando sarò lì tra terra e croce!

Allora sì discuteremmo assieme,
discuteremmo di fatti già accaduti,
di quell’amor lontan che ancor mi preme,
che nelle tue parole lasciava muti!

Perdona il mio ardire o padre mio,
perdona questo figlio snaturato,
perdona se non ho saputo dirti addio,
se ho maledetto il giorno che son nato!

Ho pianto sai il dì della tua morte,
guaivo quanto un cane bastonato,
maledendo poi la triste sorte,
che il crudel destin m’avea serbato!

Ed or sei lì chiuso tra il cemento,
niente ti tocca neppure un fil di vita,
niente ti sfiora né un alito di vento,
e né la primavera già fiorita!

Un cero acceso illumina il tuo volto,
unica luce che mai potrai vedere,
come quel fiore che da terra ho colto,
perché faccia da veglia al tuo dormire!

L’ho posto lì accanto al lumicino,
s’appassirà, verrà buttato via,
ma altri poi ti porteran vicino,
riposa in pace…addio…così sia!!!
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Quelle poche volte che vado al camposanto non recito il Padre Nostro,
ma questa preghiera
giuseppe risi

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– 06/02/2017

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