Angela Caforio



POESIA: ATTESA

lunghi silenzi…agonizzanti attese di flebile segnale,
Passione che da un umile romagnolo diventa un fiume in piena,
Cosa o come io posso fare per giungere a te!
Meta dei miei tanti vorrei, accesi a mai spenti dalla scia di energia che lasci
Con la tua presenza e che malgrado non va via con te.
Ho pensato a te in questa mattina fredda
Al calore delle tue pieghe, a come tu
Possa dormire nel letto,
Se con una piccola striscia di tessuto, oppure senza.
Ho pensato al pigiama che ti cucirei addosso,
Un pigiama fatto di carezze e baci, cucito con certosine attenzioni,
Cuciture più profonde, dove la pelle so piega e la pressione spinge di più,
Cuciture ripassare più volte, dove le pieghe producono linfa.
Dolce nettare da suggere.
Dolce nettare dall’ odore acre.
Nettare che inturgidisce le carni come cuoio.
Carni ansiose di te.

– 10/02/2017

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