POESIA: Oh! Vita cara,
io ti scrivo…
Nel febbraio, del nuovo anno,
ho provato tante emozioni,
no so, forse, troppe…
Addirittura le rime,
dalla loro presenza elegante,
sembra che mi prendon in giro.
La scorsa notte,
son tornato bambino.
Ho pianto!!
Si lo ammetto e me ne vanto.
Esterrefatto dal dolore,
dall’odio, dalla tristezza…
L’abbandono della nave,
in quella tempesta funesta,
sembrava l’unica soluzione.
Ma un raggio di speranza,
quasi impercettibile,
sostenne l’unica vela,
la più piccola, la più mal ridotta,
grazie ad essa son vivo,
e cammino.
Sogni mangiati dall’uragano
degli anni,
riaffiorano come un fiore
di mille colori,
in quel campo bruciato,
più forti,
più decisi,
pieni di speranza.
Son ragazzo,
inesperto più che altro,
son sempre stato alla ricerca;
alla ricerca del mio posto,
elemento di uno dei puzzle,
puzzle costruiti da schemi,
schemi creati da noi,
società moderna.
Un grande passo,
un piccolo cambiamento.
Sono tornato,
non più elemento di un puzzle,
ma son io,
colui che sceglie,
colui che è libero,
non più corrotto da pensieri,
ma corrotto d’esperienza.
Puoi propormi tutto,
non seguirò più la ragion
de la società moderna,
soldi, ricchezza, etc…
Il mi istinto,
caro amico dimenticato,
sarà il saggio maestro.
Son piegato dalle sciagure,
ma sono e sarò sorridente,
sarò come un neonato,
pien di vita, di gioia,
pien di curiosità, di spensieratezza.
Ma, non potrò mai esserlo…
Lo abbandonai morente,
per esser parte del mondo.
– 13/02/2017