Francesca Medde



POESIA:

Parole Nuove.

Persa nel tepore dei miei guanti,
sei unicamente tu nei pregi e nei difetti ti riconoscerei fra tanti.

Un giorno, un’ora o mille anni ancora,
il tuo respiro sul mio cancella ogni dolore provato fino ad ora.

Ti voglio vivere, mi osservi ridere,
guardandoti io rinasco dentro,
riflettendo nei tuoi occhi il Sole che nell’universo dei pensieri miei ha trovato un centro.

Lascia che questo nuovo tempo inizi,
portando via la solitudine con i suoi vizi.

E se in un giorno lungo o storto,
ti vedrò chiudere gli occhi smarrendoti assorto,
silenziosamente la tua mano stringerò,
con coraggio la mia forza ti darò.

Fonte nel deserto, premio alla fine di un percorso duro e lento,
lotterò,
anche se distanti fino a che non mi sentirai in nome tuo canterò.

E se qualche volta mi sentirai tremare, non scappare,
abbracciami, mentre i miei demoni tento di domare.

Accettiamoci così, luce e ombra, fortuna e sventura,
con ogni cicatrice sul cuore e sulla pelle,
baciami, in questa notte profusa di stelle,
con il tuo cuore fammi sentire sicura.
E piano piano svanirà ogni paura, e piano piano svanirà ogni paura.
– 16/02/2017

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