Caren Di Tomo



POESIA: NON SEI QUI
È un giorno di festa…nell’aria si respira Amore, Gioia, Felicità..contentezza negli occhi delle persone…
Non sono in molti intorno a quella tavola…si contano su poco più di due mani…i rapporti quotidiani, le discussioni, le incomprensioni, i pensieri che ogni giorno invadono la loro mente, per una sera sembrano non toccarli.. I familiari ritrovati, quelli che nonostante la distanza, sapevi non sarebbero mancati a quella festa..non manca nessuno…
Se tu li osservi…ti accorgi come alla fine non serve molto per star bene…

Ci sono anche io in quella stanza…ma per me è tutto un po’ diverso…io sono li, ma sono fuori da quel cerchio…o per lo meno, così mi sento io..
Sono seduta in un angolo della stanza.. Per chi non sa osservare, io mi trovo nell’angolo più caldo, perché al mio fianco c’è un grande camino che brucia lentamente la legna…ma solo agli occhi del più esperto è facile comprendere quanto faccia freddo dove mi trovo io..
Li osservo..osservo i loro gesti…i loro occhi..l’espressione dei loro visi…uno ad uno…e mi accorgo di come la vita vada avanti…di come loro riescano a farla andare avanti…e contemporaneamente sento un nodo in gola…un qualcosa di forte che mi prende allo stomaco…penso al tempo passato..a ciò che mi è accaduto…alle occasioni perse, a quelle sfumate…penso a dove o con chi mi sarei potuta ritrovare ora, se qualcosa fosse andato diversamente..e improvvisamente mi ritrovo a lottare contro me stessa, per far si che quelle lacrime che pian piano si stanno affacciando sul mio viso, trovino la forza per indietreggiare, piuttosto che lasciarsi andare e precipitare sul mio volto…
…ecco…sta iniziando l’ennesima battaglia contro me stessa…

Avete presente Jhonn Coffie, quel gigante buono del film “il miglio verde”? Lui viveva per togliere il male dalle persone..bastava che le toccasse per assorbire lui i mali di cui erano afflitti gli altri…
Così facendo gli altri guarivano..ma poi era lui stesso a stare male..e l’unico modo x provare sollievo era espellere quel male attraverso la bocca..
Ecco..io di certo non sono in grado di aiutare gli altri…ma mi rendo conto che su di me è un po’ così..quando arrivo all’apice del mio dolore, non posso far altro che piegarmi in due..aprire la bocca e lasciare che il mio male esca attraverso di essa…e come per Jhonn Coffie il sollievo dura fin quando nel suo cammino non incontra un’altra persona malata, per me il sollievo ha la stessa durata..sto bene fin quando il mio cuore non si è di nuovo appesantito di quanta tristezza porto dentro. – 20/02/2017

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