POESIA: Che bel vestito mi è capitato tra le mani,
ma non è per oggi, forse per domani.
Aspetta che ti prendo
e nell’armadio ti appendo.
Non sgualcire, non macchiarti ti prego,
rimani lí immobile, che poi ti spiego.
Magari chissà t’indosserò a primavera,
ma non posso sembrerò una mongolfiera.
Dai aspetta, sono sicuro….l’estate
in una di quelle lunghe serate…
La verità è che tu vestito mio sei troppo,
è pur vero, però che senza sono zoppo.
Io mi chiedo di che tessuto sei?
Sembri uno di quei velluti nei musei.
Davvero sei un vestito esagerato,
e per me sarai sempre inadeguato.
Nemmeno lo voglio vuoto quell’attaccapanni,
intanto lo só, passano gli anni.
Finisce che vá via ogni santa occasione
e rimane solo l’accettazione
di un abito non sfruttato
con un unico fulminante dato.
La cucitura non era in difetto,
lo era il modello….. maledetto! © – 22/02/2017