Laura Petrilli



POESIA: Che bel vestito mi è capitato tra le mani,

ma non è per oggi, forse per domani.

Aspetta che ti prendo

e nell’armadio ti appendo.

Non sgualcire, non macchiarti ti prego,

rimani lí immobile, che poi ti spiego.

Magari chissà t’indosserò a primavera,

ma non posso sembrerò una mongolfiera.

Dai aspetta, sono sicuro….l’estate

in una di quelle lunghe serate…

La verità è che tu vestito mio sei troppo,

è pur vero, però che senza sono zoppo.

Io mi chiedo di che tessuto sei?

Sembri uno di quei velluti nei musei.

Davvero sei un vestito esagerato,

e per me sarai sempre inadeguato.

Nemmeno lo voglio vuoto quell’attaccapanni,

intanto lo só, passano gli anni.

Finisce che vá via ogni santa occasione

e rimane solo l’accettazione

di un abito non sfruttato

con un unico fulminante dato.

La cucitura non era in difetto,

lo era il modello….. maledetto! © – 22/02/2017

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