POESIA: MARINA
La strada si perde nella sabbia
tra roveti e tamerici,
una duna, un’altra, un’altra ancora
poi la distesa del mare.
Spume bianche appaiono scompaiono;
lieve la carezza del flutto che frange e rifrange…
Ora meridiana d’incantesimo!
Un fruscio d’ali s’innalza,
un cinguettio modula, ondeggia,
si culla nell’aria,
sosta, riprende, s’allontana…
ritorna alto con la brezza…
sale, sempre più alto sale…
allarga, espande,
abbraccia l’azzurro
onda canora infinita.
Il tempo si è fermato…
sosta la brezza, tace il mare
è il cielo che canta.
– 23/02/2017
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