POESIA: VALENTINA
Co le mani stanche
Valentina
cammini nella pioggia di una via.
Il tuo turno hai finito
Nella fabbrica dei giocattoli
Per bambini che più non sogni.
Con gli occhi lucidi
Valentina
Fai chilometri di distanze nel dolore,
fai la spesa quasi in fretta
e vai a casa,
un marito, un figlio
e così sia.
Un amore ormai lontano
E un frutto quasi clonato
che segue le sue orme
quasi a comando,
la tua vita è un dovere a scatto
senza desideri.
Quella figura di uomo
Valentina.
Lui che non ti ha saputo amare
né rispettate in quella cada così amara,
tradimenti, umiliazioni
e qualche botta a settimana.
Allora pensi,
prendo la pistola ed è finita.
Quanti desideri, Valentina.
In una notte ormai finita
basta una mattina e si ricomincia
nella fabbrica dei giocattoli
nella danza dei ricordi
quando eri giovane
bella, quasi pura
e facevi castelli di sabbia
nella primavera delle rose
ti sono rimaste le spine,
delle ferite Non guarire.
Prendi e vai
Valentina,
c’è la vita, e non è finita.
Prendi e vai
Vola adesso, vola libera!
– 25/02/2017