Carlo Scala

POESIA: Così mi ospitò un vecchio “barone”.

Ti ospito giovane, entra.
Raccontami bevi;
il tram che ti ha portato
da dove arriva?
Pensaci, poi spiegami.
Sai, è da tempo che non esco
vivo di melograni, ho paura dell’aria
e di ciò che sento arrivare.
Un tempo il richiamo del mare
portava sulle spiagge donne briose,
modeste maestrine dal romanzo
d’amore;
così mi pareva che i figli dovessero
per solo contagio, essere allegri,
crescere sani, risultare i migliori;
dove tutto cambiava, dopo la guerra,
il sapore dei cibi rimaneva pulito,
l’odore dei panni del giallo sapone
era ancora un profumo,
e io ero già uno scrittore,
un vero scrittore.
Ho cercato nel cuore alcune risposte
e mi sono fermato dopo alcuni bagliori;
ho capito che il volo era dentro le ali,
ho capito che il servo muore senza ideali,
che la casa invecchiava, le pareti annerivano,
il mondo fluiva slavato,
come carta bagnata;
ma era solo il mio occhio,
che si era fermato, fisso sul mare.
Ora sono il maestro, tu mi chiami così
e mi stai ad ascoltare, hai letto i miei libri
e non ti basta capirli, vorresti vederli.
Povero giovane, per avere ricordi
basta solo invecchiare,
e chi ama la vita vende care illusioni,
non sa cancellare, non sa regalare
i suoi anni migliori.
Scusa se parlo, ti sarai annoiato
ma non c’è niente da fare,
proprio niente, da fare. – 06/02/2017

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Giuseppe Sassanelli

POESIA: Stare all’erta,
tenere il passo
su strade che non c’appartengono,
imparare a navigare
nei territori dell’espediente,
osservare i propri piani
muoversi per l’elefante del bisogno,
rimbalzare in gomma contro il muro dei giorni,
accarezzare piante carnivore,
stringere patti con le tigri,
pagare il lauto banchetto del fuoco,
quando in realtà siamo lontani,
a meditare straniti il lume delle lucciole.
– 06/02/2017

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Michele Città

POESIA: Anch’io esisto -shoah
Apri una pagina sul passato
e guarda e ascolta:
fievoli voci vengono da laggiù
dalle baracche che li imprigionano
e li rendono schiavi senza speranza.
È un coro unanime che grida sommessamente
la sofferenza e l’impotenza:
“ Oggi o forse domani non vedrò più la luce,
anche se fioca e incapace di illuminare
la mia attesa.
Riesumo, da quell’alito di vita
che ancora mi attraversa,
la forza di convivere con la morte:
è vicina, ne sento il fiato flatulento,
e sono destinato a sparire nel nulla
come gli altri che sono già andati
nel cunicolo del buio eterno.
Aspetto il mio boia e spengo definitivamente
i miei sogni.
In questo campo lascerò la mia vita,
ma non la dignità e l’orgoglio di essere ebreo.
Non dimenticarmi uomo del futuro,
io non ho nessuna colpa,
se non quella di esistere”. – 06/02/2017

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ilaria maione

POESIA: La verità non è mai una sola
siamo piccoli universi fatti della propria verità,
quel che vedo è un posto magico
tutto si muove sincronicamente
ogni cosa e persona interferisce nell’universo dell’altra.

Sono piccola, schiacciata in un mondo fatto di rinunce
un mondo che pretende da me ciò che un padre non vorrebbe mai per i suoi figli.
Smetto. Cambio tutto.
Cambio visione, cambio vita, cambio il modo di creare il mio futuro.
Chiudo gli occhi, libero la mente e prego…
Accendo la scintilla divina che è in me,
creo la realtà che vorrei.

Siamo esseri fatti di coscienza
persa in questa fisicità limitante e autoritaria. – 06/02/2017

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Daniela Volpi

POESIA: Mi connetto alla tua essenza che mi trascina nel profondo e divino oblio.
Un improvviso sussulto riaccende la fiamma della vita.
Un brivido percorre la mia essenza.
Acconsento al giubilo della ragione e mi faccio guidare dall’estasi. – 06/02/2017

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Sabina Polonio

POESIA: Ritratto di Donna

Elegia ……
nel sorriso hai splendor di paradiso,
nei tuoi occhi v’e’ una luce di cielo.
Oh armonia di bella voce in dolce viso!
Sol sentirti, sol mirati! Questo anelo.

Poiche’ l’alma hai gentil pari al cuore,
Ed hai virtudi si grandi e belle,
non sdegnar dello sguardo d amore.
S’esso e’un conto al disopra le stelle.

Ti fisso in volto e non posso parlare;
non la vedo ma nel cuor mio la sento:
la tua immagine fatta è già per amare.
E viver mi fa piu’ felice e contento

Nel tuo volto e’ il sublime, e’ l ‘amore;
nel tuo sguardo v’e’un riflesso divino,
di gioielli e’ uno scrigno il tuo cuore,
allorche’ di baci tu ricoprì un bambino.

Nonna o madre, figlia sposa o sorella:
sempre l’anima e’ squisitamente gentile.
Soave e cara la tua voce, dolce e bella:
pregio questo esclusivamente femminile.

Se in sua vita all’uomo fosse precluso,
o donna, il dolcetto viso puro,
appassirebbe il suo cuore in se’ chiuso
siccome fior, senz’aria, al buio scuro.

Ma il delizioso tormento ch’e’ amore,
gia’ e’ l ‘incanto che attrae più gli umani:
con lo sguardo legato è gia’il cuore,
con un sorriso,o una carezza di mani.

Ma e’ pur sogno, e nell’alma discende
sublime gaudio sopra il nostro volere;
ma quel sentir, se miglior l umano rende,
e’ beatitudin, e’ il piu’ soave piacere.

Ma qual e’ il piu’ grande amor d ‘ogni amore?
Amor di mamma! La piu’ gran gemma e piu’ bella:
in ogni petto, rifulgente,e in ogni cuore
che di mamma, brilla ognor come stella.

Se buon,verace e gentil e’ il tuo dire,
se soggioghi per dolcezza e grazia il cuore;
o il dolore tu sia nata a lenire:
il tuo Ritratto e’ l ‘incanto e’ l ‘ amor.

– 06/02/2017

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Stefania Zoppo

POESIA: QUANDO…

Quando sei accanto a me,
non percepisco più il senso di gravità,
la mia anima si eleva spensierata.
Un brivido mi avvolge completamente.
Quando mi abbracci,
sono esattamente dove vorrei essere,
mi pervadi con la tua dolcezza,
il tuo calore si fa strada fino al mio cuore.
Quando i nostri sguardi si incrociano,
resto ferma a contemplarti,
sperando che i nostri mortali giorni,
siano scanditi tutti da questa fragile ma autentica felicità.
Quando mi sorridi,
non desidero altro dalla sorte.
Voglio solo tracciare il disegno della mia esistenza, accanto alla tua.
Il tuo amore è un dono prezioso,
che custodirò gelosamente,
riservandoti il mio più puro amore.
Quando il tempo a nostra disposizione si logora inesorabilmente,
la mia anima viene lacerata da piccole ferite.
E’ così doloroso lasciarti!
Il sapore amaro del distacco spegne la mia anima.
Il mio respiro cessa,
come se fossi trafitta da una lama gelida.
E allora, tu
prendendomi per la mano, mi rincuori e mi rammenti,
che il nostro è solo un arrivederci.
Quando il mio cuore riprende a palpitare,
mi stringi, baciandomi,
proiettandomi in un’altra dimensione.
Arrivederci amore mio,
conterò i giorni e le notti,
che mi dividono da te e attenderò trepidante,
di riabbracciare la tua candida anima.
Arrivederci amore. – 06/02/2017

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giuseppe franco

POESIA: incerti baci dettati dalla nostra giovinezza
mano nella mano andammo per la nostra via
sognavo corpi cadenti sostenersi a vicenda
baci di angeli senza sesso
saliva bavosa
hai nostri occhi diventare gocce di rugiada
poi,lungo la via
quando dolce e’ leggere il libro e cadono le foglie
folgori accecanti ti distolsero alla mia vista
invano ti cercai amor mio – 06/02/2017

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Davide Mora

POESIA: IL SUICIDIO

Seduto sul mio orgoglio,
ho percepito un nuovo battito.

Il crepuscolo ha voluto regalarmi la mia vera identità.

Voci di venti, gratuiti professori,
mi hanno sollevato dagli allori.
Schermi d’acqua, fugaci impressioni,
mi hanno cancellato le illusioni.

Morali di antichi avi, immoralità di eterni conclavi,
ragioni del potere, speranze vane di chimere,
mi hanno sussurrato l’ignoranza umana.

Industrie di sciocchezze, cartacee frivolezze,
pesanti ilarità, motrici vanità,
la sua ingordigia.

Immensi spazi fatti di paure,
vetrate che ora si fanno più scure,
la mia strada.

– 06/02/2017

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