POESIA: Li ho visti in un giorno di sole e vento,
gli occhi dello sposo,
occhi profondi come il buio
che cullavano un raggio di luce.
Li ho incontrati nella sacralitÃ
di un gesto di dolore
e di un attimo di paura.
Dalle tue labbra
sbocciavano fiori di primavera,
dalle tue mani
pugni mai dati,
dalla tua pelle
onde di malinconia.
Così pesante e assente quella tristezza,
così leggere e presente quella purezza.
Dietro uno specchio antico,
lo splendore e l’incanto
di uno sposo bambino.
– 03/02/2017
Mese: febbraio 2017
Elia D’Adamo
POESIA: Concerto
Metamorfosi dal muto al sonoro:
le corde s’odono vibranti
pizzicate di suono,
pizzicate d’incanto,
le braccia di un organo
si alzano tutte insieme verso il cielo
per accarezzare la mano di Dio.
Mari agitati schiaffeggiano la roccia,
poi, più calmi, teneramente la baciano,
si raccolgono in un manto,
le foglie bagnate di colori
che la natura inventa e ricrea,
al tocco d’ogni stagione.
Quando leggiadre, le fate,
si adagiano sull’arpa che giace,
e anche il violino tace,
inizio a danzare
la musica che rimane,
inchinandomi all’ultimo riflesso di luna.
– 03/02/2017
Andrea Mazzucca
POESIA: Ucronia
Risulta amaro il sangue di ratto
Mi avvelena partendo dal petto
Scheggie di polmoni fra le dita
Parenchima che pulsa di vita
E ho maciullato la carne al conflitto
Pressato forte,imbrattato il soffitto
Se ricadono i pezzi,il suono è già vecchio
Come goccie di pioggia,su un madido specchio
Tutto ha un suono, una certa frequenza
Un’ indomata sequenza
Cadono i pezzi e il suono è già vecchio
Goccie di pioggia su un madido specchio
Insita è la mia malattia
Vivere il tempo con l’ucronia
– 03/02/2017
stefania giannitti
POESIA: “Sono ioâ€
O mio Dio, quante volte
mentre guardavo la strada inondata dal sole in un caldo pomeriggio d’estate
mentre percorrevo con la mia auto il tratto di strada tra me e la mia stazione di imbarco
mentre un vapore liquido tentava l’impossibile ascesa dall’asfalto rovente verso il blu azzurrino del cielo
Quante volte senza aprire bocca ho espresso nel mio pensiero questa esclamazione.
Non riesco infatti a non stupirmi mai abbastanza di fronte a cotanto spettacolo naturale ,
gratuito e scontato,
che di volta in volta si svela a me che
ho sempre voglia di stupirmi e riempirmi di ammirazione
nonostante stia percorrendo l’ennesimo tentativo di sfuggire ad un destino segnato
assegnatomi dalla sorte.
Se solo avessi avuto il tempo di prepararmi
Che so di abituarmi all’idea….
Ma andiamo per ordine
In principio lavoravo anche con una certa soddisfazione
Un po’ qui un po’ lÃ
E non riuscivo a comprendere come mai
Sempre per un tempo limitato
Sempre con pochi soldi di retribuzione
Ma da grande ottimista come sono
E lo sono nata
Pensavo sempre
CambierÃ
Bisogna solo avere pazienza
Nel frattempo
mi sono sposata, ho avuto dei figli e sostanzialmente sono stata
Mantenuta
Da mio marito che col suo vero lavoro ha sempre provveduto al mio mantenimento ,
al mantenimento dei figli
e al buon funzionamento della casa.
Ma non contenta di ciò
Mi sono separata
Ovviamente, mi sono messa a cercare
Cerca qui cerca là : buddisti, animisti, indù, yoga, meditazione
Ho trovato
Mi sono trovata!
Camminando per strada incontri ogni giorno tante cose.
Esci e lo stupore ti avvolge
E ti svela ogni volta una cosa nuova.
Se la fuliggine ti avvolge ,
si attacca e non ti fa respirare
vai in un posto ventoso
esponiti
allarga le tue braccia e lascia che tutto si compia
Il vento clemente e amico
Ti detergerà la pelle
E i tuoi pori ritroveranno il respiro
Lieve e perfetto
Fatto di mettere e levare
Un ritmo lento, antico
Che a volte rallenta a volte accelera ma sempre nel rispetto
Armonioso
Dell’intero respiro universale.
Se l’armonia del mondo mi toccasse,
ci toccasse,
non ci resterebbe altro che svanire
svaporare come la bruma estiva
con l’unico intento di raggiungere il blu azzurrino che ci sovrasta ogni giorno.
Desiderando soltanto di perdersi in un
Istante di perfezione assoluta
Che per fortuna il suono di un clacson di saluto interrompe
E mi obbliga a rientrare.
Sono io
Sono proprio io
Non più amante
Non più donna o uomo
Non pù…..
Sono io giglio del campo
Quasi niente più mi trascina nel limbo dei desideri
Sono soddisfatta,
forse troppo – non lo so- in quel luogo indefinito dove prima di
un si o
un no
tutto è possibile.
LÃ dove mi posso immaginare alla guida di una decappottabile nera
O a fare l’amore con un uomo abbagliante
O intenta a tuffarmi in un mare di dobloni d’oro.
Lo stesso stato semi liquido della bruma estiva
Che non sa
Se il caldo sarà abbastanza elevato per permetterle di ricongiungersi al blu azzurrino del cielo
O se sarà costretta
Col tramonto del sole
A ricadere al suolo.
E così il giorno dopo riprendere lo stesso cammino.
Ma io adesso no
Non sono più nel limbo delle possibilitÃ
Sono in una realtà reale
Dove tutto è come è
E man mano che il presente si manifesta
È il mio presente
E non quello che avrebbe dovuto essere e non è stato.
Non più rimpianti
Quello che ho è esattamente ciò che volevo.
Così e irrilevante
Dire
Che sto viaggiando per raggiungere il mio imbarco come ogni giorno.
Rilevante è tutto ciò che vedo e realizzo che c’è intorno a me in ogni istante.
Rilevando la completezza del tempo in ogni cosa.
Sono arrivata.
Le onde spumeggiano intorno alla barca
Che obbedisce ad esse
Ondeggiando lievemente
E ancora e ancora
Senza opporre resistenza
E andrebbe certamente dietro a chissà quale corrente invisibile
Se non fosse saldamente ormeggiata alla banchina del porto con
Una robusta corda
In cui si distinguono distintamente
Tre trame di intreccio.
La mia non è una barca a motore,
benché un piccolo motore c’è, ma se ne sta sollevato al suo posto.
La mia è una piccola barca di legno
Su cui posso ospitare dai due ad un massimo di quattro passeggeri
Che pagano me
Affinché li possa portare
Lungo la costa rocciosa e frastagliata di una grande insenatura della nostra baia.
Mi pagano perché io possa mostrargli
Scorci di infinito
E bellezze visibili solo da diverse insenature.
– 03/02/2017
FLAMMINI MARIA LAURA
POESIA: Resto bambina….se penso a bimbi festanti che giocano giochi fatti di niente, se penso all’andirivieni di formose figure con odorose tavole sul capo, alle ginocchia bagnate di neve, alla carezza amorevole di donne con velo e crocifisso sul petto, al profumo dei pesciolini di liquirizia, all’uncinetto impugnato con la mano sbagliata, ai sassi, ai consueti richiami di voci paesane ormai estinte…..Resto bambina e lungo la strada scoscesa che porta da scuola a casa, il vento mi porta una voce……è la voce di mamma! – 03/02/2017
Carlo Pontesilli
POESIA: Ho guardato dentro di te e
mi sono rivisto quando
ancora ero incapace a
risolvermi.
Uno scossone, un urlo e
tutto mi fu chiaro.
Vidi il tuo viso e la luce dei tuoi occhi e
nulla più ho temuto. – 03/02/2017
Fabrizio Pruscini
POESIA: A MARCO
Come fiore reciso,
come foglie d’autunno,
come farfalla,
che senza far rumore
prende il volo,
e non la ritrovi più,
così hai fatto Tu;
oltre il sentiero della vita
senza ritorno.
PERCHE!
Mi ricordo il Tuo sorriso,
la Tua bontà ,
le giornate passate insieme,
nella felicità .
Mi ricordo
quando sfidavi il Tuo corpo,
arrampicandoti
su rocciose terre,
sempre più in alto
verso il cielo.
QUALE MISTERO?
Il mio cuore ha versato lacrime,
il dolore mi ha attraversato la pelle;
ma oggi sono contento
perché:
in me il Tuo ricordo
non è mai spento,
perché oggi:
dal sole del mattino
ho intravisto l’anima Tua riflettersi
sui bianchi fiori di biancospino,
perché sento:
che mi sei ancora più vicino.
– 03/02/2017
Sonia D’ ambrosi
POESIA: Stelle
Sono occhi che ci osservano nella notte.
Sono luci che ci guidano nel mare.
Sono i simboli dello zodiaco.
Sono i sogni di ognuno di noi.
Sono le speranze sempre accese.
Sono le anime dei nostri cari volati in cielo.
Tutti noi, tra tutte le stelle del cielo,
ne scegliamo una sola, così,
quando di notte, guardiamo il cielo,
il nostro sguardo nn si perde,
ma va subito a cercare la nostra stella,
che ci aspetta sempre li. – 03/02/2017
Cinzia Menghi
POESIA: IL GIARDINO DEI MIEI SOGNI
Il giardino dei miei sogni,
non un parco non del verde,
non dei fiori ne germogli,
ma il mio bimbo allegro e dolce
che mi stringo forte al cuore.
Nei suoi occhi vedo il sole,
e farfalle nel suo cuore
che lo tengono leggero
mentre sogna mentre dorme.
Il giardino dei miei sogni
sta sbocciando come un fiore,
dai colori dei piu’ accesi
alle pioggie rumorose.
Il giardino mio segreto che nessuno puo’ toccare,
la rugiada lo accarezzi
ma non come le mie mani,
che gli passo fra i capelli
per farlo addormentare. – 03/02/2017
Carolina Elisabetta Pulvirenti
POESIA: SFUMATURE
Il mare, il sole, splendide meraviglie che l’universo ci regala.
E quando riesci a cogliere quel momento, quell’istante in cui queste si congiungono dando vita a qualcosa di irripetibile.
Quello è l’attimo in cui capisci che anche se a volte sei sopraffatto dal grigiore e dalla monotonia, devi solo riuscire a riscoprire i colori del mondo, le sue sfumature ogni volta diverse e sgargianti.
Quello è l’attimo in cui capisci quanta meraviglia sia racchiusa lì.
Il sole che andando a dormire dietro una montagna, lascia sul mare il suo riflesso. – 03/02/2017