DINO ROVAI

POESIA: LACRIME

Lacrime che scendon nel buio
il corpo d’innanzi all’orrore si è giÃ
genuflesso, immagini nere a nessuno
lo specchio, di loro darà più il riflesso….
Migliaia le ombre ormai evanescenti con
l’acre odore del fumo salgono al cielo
a terra sol miseri resti coperti di
polvere che funge da velo…….
Le antiche vestigia di vita vigore e
sapienza, crollate giù al suolo
han perso la lor consistenza……
Suoni confusi di gemiti che il vento
trasmigra nel mondo, ben pochi
saran con il lor sensibile lobo
percependo quei suoni in mezzo
al rumore del globo………..
Ben altro frastuono ben altri
rumori di festa che incombe
luci colori, frenetica vita mondana
la festa che sacra non più ormai è
ridotta a un’orgia pagana……..
Si stanno perdendo principi e valori
quel seme d’amore e speranza
al quale anela la fede, di fronte a
quel mondo fatto di effimero, cede…..
E all’alba del prossimo giorno
dimentichi noi tutti saremo
di ciò che ci accade d’intorno.

Dino Rovai

– 19/02/2017

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Cinzia Masia

POESIA: E lei sarà cielo. Immagine di te che non tralascio nel risuonar della mia vita. Ora tu mia cara, amica di tempeste, albe e tramonti sei via per altro mondo a me lontano. Il vagheggiar di nuvole risuona nell’azzurro,leggero come piedi scalzi che danzano la musica gitana. Il cuore mio batte a quel sentire e nostalgica continua la memoria – 18/02/2017

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Rosalba P. Becchetti

POESIA: RINASCITA
Il vento gelido della falce
ci sfiorò i lembi delle vesti
Ci salvammo e rinascemmo
Ma in quel momento,
abbandonati dal mondo,
soli con le nostre paure,
ognuno diventò salvagente
E tutti aggrappati insieme
affrontammo la tempesta
E vista la luce in fondo al tunnel
ci amammo come non mai
Lasciandoci il gelido vento alle spalle.

– 18/02/2017

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antonello dessi

POESIA: Lascio che il vento corra

Quando il vento sferzerà ancora
le frontiere della mia isola
e la campagna, adesso arsa,
tornerà a colorarsi di muschi e di violette,
mi mancherà il tepore del tuo corpo,
I tuoi occhi colore mare estivo,
le ciocche gocciolanti dei tuoi capelli
morbidi sul petto;

e quando dai rami cadranno
le foglie secche sul selciato
e l’ultimo fenicottero
avrà lasciato il nido dal suo stagno,
sarà come se l’anima mia voli lontano,
trascinata dal vento;

un vento pazzo, un vento senza fine,
vento di mare,
vento fra cielo e mare,
vento di tempesta
che spinge la rotta del gabbiano;

e la mia anima in groppa a quel gabbiano,
al galoppo,
dentro quel vento pazzo;
davanti a me il tuo volto,
la tua ombra,
davanti a me il tuo corpo,
il tuo sorriso,
I tuoi capelli, la tua bocca carnosa
e tu vicina,
potrei allungare il braccio ed afferrarti,
vorrei!
Quanto vorrei raggiungerti e afferrarti!
Tenerti stretta,
legare per sempre I nostri corpi;

ma lascio che il vento corra
Sempre più pazzo
Sempre più impetuoso,
lascio che il vento corra
sempre più pazzo,
sempre più impetuoso,
lascio che il vento corra
arrotolandosi sul crinale dell’onda,
ingigantendola,
fino a farla scoppiare
in un’orgia di spuma
che mi avvolge;

ed io fra vento e spuma,
fra vento pazzo e spuma immacolata
in groppa ad un gabbiano;
vorrei raggiungerti e tenerti stretta,
vorrei…..

ma lascio che il vento corra
ammantato di spuma
ed il gabbiano, folle,
nel vento pazzo
sì immerga a capofitto
nel fondo dei tuoi chiari occhi di mare.

E lascio che il vento pazzo
diventi sogno
fra le morbide braccia
di spuma immacolata.
– 18/02/2017

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Maria Cristina Solano

POESIA: I tuoi occhi
Il tuo viso radioso e dolce,
Le tue guance rosee e paffutelle,
I tuoi occhi grandi ed espressivi,
il suo colore castano e limpidi,fanno trasparire il dolore che vive in te.
La vita ti ha ttolto tanto
Fin dalla nascita senza pietà,
Fai un modo che posano urlare
Il tuo dolore,
Che possano piangere senza paura,
che possano imparare a sorridere.
Ti prego fa che la vita Dove ti ha tolto
ti dia
Perché i tuoi occhi sono i miei occhi.

Dedicato a mio figlio Danilo

– 18/02/2017

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luigina ghisellini

POESIA: MALINCONIA: L’ANIMO INCLINE ALLA COMPOSTA TRISTEZZA, COME UN’ALTALENA, CHE DOMANI FARA’ RITORNO, PIATTA L’OMBRA NERA, FA’ ECO ALLA SERA MUTA SCONSOLATA, COME UN’ARTE DI POLVERE, PER RIUNIRE L’OMBRA DAI RAGGI LUMINOSI. – 18/02/2017

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Vania Benatti

POESIA: Silenzio nell’anima

Tutto è fermo.
Freddo che cristalizza ciò che il sole cerca di sciogliere…
Non cede…la sua morsa è forte e feroce.
Mi fa male mille volte.
È tutto ghiacciato…
Il pugno teso pronto per spaccare questa lastra di ghiaccio.
Una crepa…
solo questo basta…per fare entrare il calore, la luce del sole…che mi scalda….
È tutto fermo…
il silenzio che sento…
il respiro che sento…
il mio respiro…
il respiro del mio corpo…
Ancora troppo semplice questo pugno…per rompere il cristallo senza ferirsi di nuovo!!! – 18/02/2017

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francesco ladu ladu

POESIA: incendiario
Oh tu incendiario criminale e vigliacco
ti sembra giusto la terra altrui bruciare
per sempre non potrai scappare
prima o poi ti prenderanno con le mani nel sacco.
Il tuo comportamento e malsano e vile
la terra dei tuoi avi stai a rovinare
mentre la dovresti amare
non vorrai ingrossar dei carcerati le file.
Non è un comportamento da buon padre
ai tuoi figli rovini il futuro
con il tuo gesto non sarai al sicuro
non far piangere anche tua madre. – 18/02/2017

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Sergio Panza (Adea)

POESIA: ARIA DI PIOGGIA

Aria di pioggia e gente che odora in fretta intorno a se
Il lamento di una bambina e la donna la trascina
Un vecchietto che siede su una panchina
occhi pieni di tempo capelli grigio cemento
ed anche
Marina Marina sta andando via con la sua biciclettina
Sabrina Sabrina tanto carina piccola dolce poesia
E intanto
si oscura il cielo e il buio inghiotte fino a che
luce breve ed accecante un rombo cupo urto di nuvole
Fulmine improvviso sfolgorante sfogo di rabbia ed ira
preavviso di danza ed ansia affanna agita l’anima mia
E piove
Sui vetri batte un’anta
Il vento fa la sua parte
Un cucciolo corre e abbaia sotto una grande palma
Goccia e sgocciola una foglia su un acquitrino
Una cialda a cono scorre lungo un rio d’acqua
E lei e lei
lei fissa la piazza medita e ascolta la lagna dello scroscio
Un panda dei fiori foto da comunione unica sua consolazione
E il tintinnio continua a dire come sempre a non finire
Rondini incuranti a corteggiarsi il quieto campanile
Schizzi d’auto appannate colorate di nostalgia
E ancora a ripetergli penosa attesa e monotonia
E piove
Ed il fruscio insiste tra le trame fluide all’imbrunire
I lampioni in strada tante fiamme tremule sfumate
Sagome indefinite nelle pensiline arrese
ferme a sospirare in un vortice d’infiniti pensieri
E piove

Sergio Panza (Adea)

– 18/02/2017

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