FEDERICO CESAREO



POESIA: Sirena dello scoglio

Un giorno per distrarmi camminavo
in riva al mare un di’ di Primavera
ero un po triste e solitario andavo
per l’aria frizzantina della sera.

A piedi nudi libera la mente
onde la pace amica pregustare
e dentro mi sentivo stranamente
un grande desiderio di sognare.

E giunto della spiaggia a limitare
la’ dove cominciavano gli scogli
deciso un poco di sostare
m’inerpicai sopra quei sassi spogli.

Il mare li lambiva dolcemente
siccome la carezza di un amante
per poi ritrarsi molto lentamente
a ricomporre un onda che avea infrante.

Un suono ne emetteva il movimento
dell’acqua che si andava e ritornava
un suono che d’amor parea lamento
e il mio desio pian piano liberava.

Sommesso allora accompagnai quel canto
mentre che in petto mi si stringeva il core
e gli occhi s’imperlavano nel pianto
di chi ne fu tradito nell’amore

M’accorsi allor che in sogno rivivevo
un giorno di un passato ormai lontano
quando stretta al mio cuore le dicevo
ti amero’ sempre sussurrando piano.

Quelle parole dolci ed appassionate
che io le donai con vero sentimento
lei le avea perse ed io le ho ritrovate
sotto quei sassi , le avea nascoste il vento. – 08/03/2017

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