POESIA: di qualche cane vagabondo e perso
e c'ero anch'io, seduta ad occhi aperti
nell'afa ferma della mia stazione,
la vita come un quadro appeso al muro,
sbilenco, che non riesco a raddrizzare
– ché per quanto ci provi, torna al punto,
dondolando un ricordo o una canzone.
E c'era il grido roco del metallo
che stritola i rifiuti di giornata,
l'odore greve, il cigolio pesante,
la ripartenza faticosa e incerta.
Domani farà fresco, ha detto il meteo.
Parapioggia a colori e bianconuvole
coi bordi scintillanti di un sole a nascondino.
Di nuovo sulla giostra, tutti quanti.
E nemmeno un gettone per giocare. – 16/03/2017
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