POESIA: Raccontare la vecchiaia….
Pensieri in disordine
Una persona matura,
una persona della terza età,
un anziano;
sono parole diverse,
non hanno significato,
se non quello di chiamare veramente una persona col suo nome:
vecchio.
C’è tanta riluttanza
a usare le parole
perché esse possono far male,
invece si attuano
sistemi molto crudeli
per farti capire che ormai sei fuori:
la società non ha più bisogno di te,
anzi, tu sei
un peso sociale:
sei una lunga pensione da pagare
quella che i giovani di oggi forse non avranno;
sei un peso sanitario:
il tuo corpo accusa gli schiaffi del tempo;
sei un peso familiare:
nessuno ha tempo per farti compagnia,
a nessuno interessa parlare con te,
e allora ti trovi vicino
una russa, o una rumena o una polacca,
ma non parla la tua lingua,
non può e non ha nulla da dirti,
a te la lega soltanto
la paga di ogni mese.
E gli anni passano….
E tu sei solo
con i tuoi pensieri:
perché tu pensi,
con le tue sensazioni:
perché tu senti,
con le tue curiosità:
perché tu vuoi sapere,
con i tuoi sentimenti:
perché tu ami.
E ti affanni a trovare
un motivo per esserci,
una ragione per esistere,
qualcosa che ti dia
una ragione per vivere
perché la tua mente e il tuo cuore
non hanno anagrafe,
e sono vivi,
ma tu sei vecchio
Giovanna Zamponi
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– 21/03/2017