POESIA: LA DIVERSITA’
Largo è il passaggio della normalit
stretta la via della diversità…
Spesso mi guardano incuriositi
a volte restano come colpiti
dalla mia pelle, dagli occhi scuri,
dai miei capelli, ricci e un po’ duri.
Chiedo monete disorientato,
sono davanti ad un Supermercato,
spero di averne entro il mattino
così che possa comprarmi un panino.
Scrivo a mia madre, le dico: “Sto bene”
inutile metterle addosso le pene.
Non posso descriverle ciò che sto vivendo
e soprattutto quello che sto facendo,
direbbe: “Figlio, ritorna da noi,
cambieranno le cose qui prima o poi”.
“Mamma non cambia, sono perseguitato,
un esule, un profugo, un rinnegato
che fugge via da un’orribile guerra
chiedendo aiuto alla Gran Madre Terra.
Non rubo nulla, chiedo solo accoglienza,
vedessi mamma quanta abbondanza
di vesti, di cibo, di grazia di Dio,
resto stupito ogni giorno anch’io
e penso d’essere un privilegiato
dal giorno che questo suolo ho toccato!
L’Italia è bella, c’è tanto sole,
ed anche se dicono poche parole
in fondo al cuore sono benigni,
dischiudono l’animo come dei scrigni,
donandomi tutti qualche cosina
mentre mi lasciano la monetina
che cade in mano con un sorriso
d’aprirmi le porte del Paradiso…
Io quando venni qui col barcone
in mezzo a tutte quelle persone
ebbi paura e pensai di morire,
così non fu e debbo affrontare
una vita dura piena di stenti,
però voi tutti state contenti,
intorno a me c’è tanta gente
e trovo sempre il gesto clemente
della persona che prova piet
non penso mai ‘di me che sarà’.
Osservo il sole che sorge al mattino,
guardo la mamma col passeggino,
aiuto un anziano a traversare,
e se qualcuno mi lascia fare
porto le buste di spesa pesanti,
anche se questi non sono mai tanti
io mi accontento e altro non chiedo
se sono stanco in terra mi siedo,
di poco ho bisogno e vorrei farne a meno,
mamma chissà se ci rivedremo!”
– 22/03/2017