Antonio Giordano



POESIA: FINIS

Mentre rugge il tumor che m’ha distrutto
mi volgo ancora a te che sei il mio tutto…
Armanda, mi perdoni? Devo andare;
porto con me l’Amor per te struggente.
Come io fui tu devi ricordare
chi or non è niente.
Ma quando, Amore mio, fugge la vita
di Antonio serba spirito e intelletto.
Non sarò più ma io t’avrò arricchita
di tanto affetto.
Mi cruccio se non sono a te d’accanto,
ora che sto passando buie soglie.
Tenera e dolce sei, fonte e rimpianto
amica e moglie.
Che nel mio nulla non mi lasci sento:
non son laggiù, negletto e senza cielo.
Se darti amore e gioia fu il mio intento,
in te mi celo.
Perdono non ti chiedo, mia Compagna
se vivere ti feci le Illusioni
del riso e il pianto che il tuo volto bagna:
sogni e canzoni.
Grazie pel palpitar della tua mano
che strinsi nel mio palmo ormai sfiorito.
Sorridi e, se mi vedi anche lontano,
non son finito.
Se scendo senza te l’oscuro pozzo
mi sciolgo al Nulla e agli incubi rapaci
mentre vorrei fra lacrima e singhiozzo
darti i miei baci.

– 18/04/2017

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