MASSIMILIANO D’IMPERIO



POESIA: LA COSA IMPORTANTE
Un giorno un uomo vecchio e stanco verso il tramonto sedette in riva al mare su una spiaggia desolata osservava davanti a se il punto più lontano, lì dove finiva l’orizzonte. Pensava al passato, quando non si sapeva cosa ci fosse al di là dei confini rappresentati dalla propria vista, forse il baratro, forse nuovi mondi da scoprire. Chi governava tutto questo? L’ansia e la paura di partire per capire e il desiderio di non accontentarsi delle proprie conoscenze. Questi dubbi fanno parte della nostra vita di sempre con prospettive diverse, cerchiamo di vivere intensamente quello che ci appartiene poi tante domande alle quali non possiamo dare risposte. Cosa c’è al di là di quello che abbiamo? L’uomo cominciò a ripercorrere tutti i giorni della sua vita accompagnato dal rumore delle onde, che con un ritmo magico voltavano le pagine dei ricordi, l’infanzia, la paura della scuola, i primi amori, i primi calci ad un pallone, gli amici fedeli, le risate, quante risate, l’amore della sua vita, il battito del cuore, i figli, i tradimenti, il lavoro. Tanti volti, tante parole, tante lacrime, tanti pensieri. Nel frattempo in quel silenzio era calata la sera un cielo bellissimo pieno di stelle e lì nel punto più alto una luna di una luce bianca accecante. Perchè stava lì, si chiedeva, perchè aveva sentito quel bisogno di allontanarsi da tutto. Forse il desiderio di riuscire a guardarsi dentro come uno spettatore come giudice di una vita che ormai stanca procedeva verso la fine? Quale era il suo giudizio? Quante volte era salito su quella barca per un viaggio al di là dei confini? Cosa aveva scoperto? Quelle nuove terre che i suoi piedi avevano calpestato avevano un sapore diverso da quella in cui era nato? Quando aveva avvistato quelle nuove terre la gioia che aveva provato era paragonabile alle passeggiate lungo le vie affollate della sua città in quell’ambiente a lui familiare fatto di certezze, di amici sinceri? E mentre si tormentava con le sue domande una mano calda, sicura si posò sulla sua testa accarezzandogli i capelli. Nel voltarsi l’uomo incontrò quello sguardo. Lo sguardo che aveva accompagnato la sua vita era sempre lo stesso. Lo sguardo di una donna che gli aveva concesso di partire per non farlo soffrire, che aveva aspettato in silenzio il suo ritorno. Lo sguardo di chi non aveva bisogno di sperimentare un viaggio per capire che nascere in quella terra era un segno divino e che andava difesa a tutti i costi. Era lì e continuava a fissarlo per cancellare tutti i suoi dubbi, ad un tratto lo prese per mano invitandolo ad alzarsi pronunciando soltanto due parole:” vieni a casa……….”

Massimiliano D’Imperio
– 18/04/2017

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