Michele Testa



POESIA: A MIA MOGLIE

Nel profondo silenzio della mia vita
mi sovviene nel pensiero
il ricordo della tua primavera
e quelle candide mani
che accarezzavano dolcemente
questi petali di rose (*)
raccolti, con amore
nel giardino del tuo grembo.
Appagavi ogni loro desiderio
senza curarti dello stato d’animo in cui vivevi
e sorridevi ad ogni capriccio
con divino amore.
Lì …, in un angolo fugace
le lacrime ti bagnavano il volto
nei momenti più mesti
e bisbigliavi dolce parole al Creatore
quasi per scusarti del tuo lamento.
Ogni dolore altrui
rattristava la tua fragile esistenza
in questa siepe irta di speranze.
Con solita umilt�
donavi gioia e conforto
a chi ti circondava
offrendo e soffrendo per essi
perché tu non eri soltanto
questo polline di sole.
Ora, riposi tranquilla
colomba bianca
lieta del tuo tubare
ricami per noi
merletti d’amore
mentre il mio pensiero s’annega
nell’immensità dei tuoi ricordi
e mi avvolge una triste effusione.
Nel silenzio, mi domando:
“Signore, perché piangi?”
________________________
(*) Riferito alle due bambine.
– 18/04/2017

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