Marina Cossu



POESIA: Fatalità

Maledetto il tempo
In cui dalle tenebre
Fui colta, innestata, in una
Terra troppo nuova,
Mai battuta, inesperta di sementi.
Strappata dal ventre immane,
Benefico, del nulla. Posta
In una cova, del tutto, insoluto.
Maledico il tempo
In cui si ruppe il cordone.
Ancorata eppur naufraga
in un mar fecondo,
mi teneva. Insicura
Per dove andassi
mi sospinse via,
Sui flutti streppitanti.
Fatta frutto tuttavia
Per il tutto, inesatto.
Frutto, Io, di scomposti semi e
Terra nuova,
troppo, già avvizzita.
Maledico le annate
Che son venute contrarie.
Crescita forzata di un frutto
Coriaceo anzitempo.
Maledico quelle annate.
Hanno visto il meglio
di ciò che ho datto.
Hanno setacciato il peggio
E quello è rimasto.
Mi è rimasto il peggio
E l’ho custodito
Fra i tagli crudi,
Immondi.
Maledico i tempi appena maturi,
Mi resistono e piegano l’anelito
Del commiato.
Maledetto il tempo
In cui dalla tenebra fui colta,
Ormai
Secca la linfa, esaurita l’essenza.
– 19/04/2017

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