POESIA: La signora cenere,
con la sua pelle
sulla quale si intravedono
i solchi dove scorre il tempo
come ditate su un vetro sporco
e con quelle sue mani
con le unghie accartocciate
e i palmi ruvidi
attrezzi immuni a ustioni
e dolci piattaforme
sulle quali atterrano guance,
e quella sua vestaglia da casa
seconda pelle
colma di logori ricordi
ma comunque elegante nel modo in cui
solo lei la sa indossare,
ride,
stringendo tra i denti una sigaretta
pensando a quelle donne
che cambiano pelle
per nascondere
quello che lei mostra fiera
come se ogni ruga fosse un gioiello.
Si girò
e su una vecchia poltrona
vide un vecchio uomo
e provo lo stesso sollievo di un soldato che vede un suo alleato
e posando l’arma alza la mano;
quindi la signora
spenta la sigaretta
andò verso di lui
masticando quel l’inizio di giornata:
sapeva di nicotina. – 20/04/2017