Azzurra Piccinni

POESIA: “Filiforme come un pensiero”

Rondini agili
nel cielo sereno
sembrano delfini che
saltano a filo d’acqua.

Cucio traiettorie per i miei sogni nel buio della solitudine.

Ma la luce di quest’arte poetica
accende ricordi,
in cui la primavera arrivava

basta che la voglia.

Niente è impossibile,
almeno in solitudine.

Il ricordo, per esempio

è scuro e malinconico;
se dalla mente lo porto fuori

come vampiro carbonizza al sole…
E non c’è più niente di sicuro
nei tuoi occhi sereni…

– 18/04/2017

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ROSELLA PISCHEDDA

POESIA: Il vento
Quel suono magico e velato, il fruscio dell’albero stonato.
Nei miei pensieri un dolce ricordo, seduta sull’erba quel suono sordo.
Foglie che volano come farfalle, enormi abbracci sulle mie spalle
Dolci carezze sul mio viso,il profumo del mare sempre vivo.
Mirto e ginestre inebriano la testa, un lungo respiro, la vita è una festa. – 18/04/2017

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Laura Bruno

POESIA: Mi sono tolta le scarpe , le calze e ho camminato sulla sabbia bagnata.
Era bello , come andare in bicicletta lungo il fiume .
Non ho trovato le risposte , solo tante domande.
Un susseguirsi di stagioni , che sono diventati una vita . La mia vita .
Le stagioni continuano a susseguirsi e ho torchiato il tuo viso , le tue labbra , il tuoi occhi fino ad imprimerli nella mia mente.
Vivo di solo momenti : allegri, tristi , passionali e non , ma sono i miei.
Li condivido con la parte migliore di me ;
Tutto ciò che mi gira intorno mi appartiene come la pioggia che ha bagnato la sabbia e il sole che l’asciuga .
Le stagioni si susseguono e non mi hai cambiato .
Guai a provarci !
Puoi corrermi dietro , ma non mi prendi .
Io sono il vento di primavera che con dolcezza muove le fronde degli alberi , in quel susseguirsi di stagioni .

A mia figlia ! Che sappia chi e’ sua madre . – 18/04/2017

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Gianluca SALVADORI

POESIA: Ci sono donne
con aghi di ghiaccio sotto le ciglia
polsi di giunco
occhi di catena

Ci sono donne vuote
con spazi da annerire
donne antiche
donne taciturne
con trecce sonnolente e mani caste

E donne senza vento
sentinelle
che misurano la vita
con l’eleganza
di un quieto dolore

– 18/04/2017

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NICOLA CORDIOLI

POESIA: Silenzio amico mio

Silenzio, amico mio ferito ancora
fin dalle prime luci dell’aurora
dall’assordante ronzio di questa città che anche tu così non volevi…
Dove ti posso trovare stasera?
Ho bisogno delle tue note brevi, di una partitura sincera che tu solo scrivi…

So che scappi anche tu dagli aperitivi e dal battimani dei tagli di nastro,
dal patinato brusio di ospiti di rilievo nelle serate sponsorizzate,
dalle vernici con ricco buffet e testimonial: anch’ io non gradisco…
e ti capisco!

Come gatto nel vicolo cieco fuggi e respiri piano,
ansimando e sperando invano
di essere dimenticato dietro mura di cortili antichi ove luce di luna discreta
chiede permesso e se anche non trova spiraglio e non entra…è lo stesso:
per te qui c’è il respiro di vita che dura e che vale,
per me è uguale.

Braccato dai mille frastuoni degli incroci cruciali del centro,
sarai dentro
gli anfratti di sverniciate porte di retrobottega, abbandonati e sfatti:
quelli che raccontano a brandelli d’orgoglio storie lente,
di povera gente,
di mani unte e veloci,
di lavoro incessante nell’acre chiuso, le stesse voci…
O starai seduto nel parco, sotto quel vecchio pitosforo che un tempo era siepe:
da tempo nessuno lo taglia più
e tra i rami affrancati da prigioniera forma
respiri anche tu, dei bianchi fiori l’intenso profumo,
che ad ogni primavera ritorna.

Ti vedo dal poggiolo della mia solitudine e se in quella luce fioca non sei
appartiene al tuo domestico attendere questo interno d’altri tempi:
riconosco i tuoi felpati passi in quella casa demaniale senza tende…
Sono contento per il tuo ritrovato riparo e, come ti piace,
ora so che ti ascolti piano
e in tutte le stanze regolerai sovrano
il suono di ogni momento e di ogni parola:
fermerai a tuo gradimento quelle che per te dicono davvero,
per risentirle ancora.

Fuori da lì intrigo di gente a motore,
dentro niente più fumo e ossido di azoto
niente rombo di tuono della fila di moto
che sfreccia ogni sera a quest’ora…
perdendosi una volta ancora
le inedite striature di questo rosso tramonto
che chiude la scena del piccolo giorno grigio
in un quadro di grandi campiture
fatto di secche antenne scure
su nuvole a pennellate grasse, d’oro e d’azzurro,
che saprai ricordare domani…
ed anch’io, se sarò.

– 18/04/2017

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Luca Aletta

POESIA: TRA LE FRONDE
Attendo la fonte là tra le tue onde
Attendo la tua fronte là tra le fronde
Attendo il tuo mondo così profondo
Attendo in mare, per salpare, verso te
– 18/04/2017

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francesco maio

POESIA:
Tra infiniti…..voglio.
Mi chiedo se serve a qualcosa,
essere sempre così meticolosa,
quando in fondo ciò di cui hai bisogno,
lo trovi puntualmente in ogni sogno.

Anche se a volte controversi,
la vita te la dipingono con versi,
dei migliori poeti e cavalieri,
contemporanei,antichi e pur stranieri.

E se a volte ti capita di soffrire,
basta destarsi dal pesante intorpidire,
e con un sospiro di sollievo capisci,
che era solo un sogno,così non ti stupisci,

se quel che resta a volte è angoscioso,
da sembrar perfino doloroso.

Poi ti ritrovi a volte ricordare,
quello che la notte ti ha saputo raccontare,
ed hai ben chiara la reale differenza,
perchè a volte è ben dura l’evidenza.

Quello che vivi appartiene al tuo sperare,
che qualcosa si possa realizzare,
come l’amore che hai per i tuoi cari,
come sorridere dei giorni a te più amari,
come augurarti che i sole non si spenga,
come volere che tutto questo avvenga.

– 18/04/2017

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Massimo Acciai

POESIA: QUALCHE ZOLLA LUNGO IL FIUME

Il Fiume scorre tra le rocce aguzze dei miei pensieri,
a volte in terre desolate dominate dal silenzio
s’ammassano le carcasse dei sogni di ieri
come antiche passeggiate lungo il Bisenzio

quando la mia rotta stava per cambiare
e io non volevo, non potevo fermare
questa piena che travolgeva il cuore inquieto
a cui il Fato aveva posto un Divieto.

Il Fiume scorre sulle ossa ataviche del mondo
e le lava, le modella come questo sasso rotondo
che getto lontano, fingendo sia il mio sguardo
che anela e teme il Mare, ultimo traguardo.

Firenze, 9 germinale ’25 (29 marzo 2017)
– 18/04/2017

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Leonardo Elisio

POESIA: “Tramonto di ricordi”.

Laggiù,
oltre quelle montagne,

e si posa
il mio sguardo,
laggiù
ove forse
tu soffri di dolore
pensando a me,
che sono qui, solo,
a pensare a te
e a quando
mi lasciasti,
per poi capire
che ormai
vana è la mia attesa;
e intanto
tu
per un attimo
scompari
in questa notte incipiente,
che tutto
porterà con sé
tranne te,
che pian piano
tornerai
nel mio cuore,
unico possessore e custode
delle chiavi
del tuo cuore…

– 18/04/2017

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Francesca Usai

POESIA: LO SPECCHIO

Stamattina mi sono guardata allo specchio

e oltre ai capelli rossi,

ormai un po’ sbiaditi,

e qualche kilo di troppo,

noto qualcosa di diverso.

Una luce,

una luce nei miei occhi marroni,

che tra l’altro ho sempre odiato,

ma oggi li vedo così belli,

così puri.

Ho trovato me stessa,

e la strada che voglio seguire.

Nutrirmi ogni giorno

di parole, carta e penna

ora mi basta.

Non servono più

persone di circostanza,

sentimenti illusori

ora mi basto io.

Mi basto io per quello che sono,

con la testa fra le nuvole e un sacco di difetti.

Io che mi incanto a

guardare la primavera che esplode

e nel frattempo la mia mente

si invade di idee e parole che accorro subito a buttare giù nero su bianco.

Che bella la rinascita,

ti fa sentire forte,

una guerriera,

una che lotta per ciò in cui crede.

Perciò anche in questo mondo

privo di passione e arte

sono a mio agio ora,

sono a mio agio perché

tutto ciò che ho dentro supera tutta

la spazzatura che vi è fuori.

– 18/04/2017

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