POESIA: IL GATTO NERO
Sentinella della notte
Ti muovi per bui androni
E ripidi balconi
Coi tuoi passi accentati
Come note
Ed il pelo elettrico
Come un mare frizionato dalla luna;
Cogli occhi remoti,
E remotamente luminosi,
Fissi indifferente l’umano dolore
Leccandoti le zampe.
Fanteria dei corvi,
Divinità domestica
Riposi su un cornicione
Al sole impolverato d’ortica
E nei terrazzi pensili
Fra tetti e fioriere
Rifili le unghie
Cantando in amore
Come un castrato dell’Ottocento.
Viziato ingrassi
E vibri seducente
Le vibrisse
Danzando negli appartamenti
Come un ballerino
Che si alleni a cadere,
La tua grazia innata
È puro stoicismo
E sei troppo pigro
Per giocare coi topi
Che non mangi
Così fai le fusa
Per piacere
E mai amare.
Indolente conquistatore
Ti abbandoni
Alla mollezza dei costumi
E decadi con l’impero
Degli istinti
In una noia compiaciuta
Del tutto occidentale,
La tua sensualitÃ
Si schiude come un fiore
Di velluto pesante
Nella calura tropicale
Dei pomeriggi estivi
E tu torpidamente
Ti lasci accarezzare
Fingendo l’amore
Con la scaltrezza
D’una prostituta.
Imposseduto
Hai l’elasticità morale
Dei borseggiatori
E la raccolta luce
Delle edicole votive
Si posa sulla tua
Schiena arcuata
Come un calice in frantumi,
Ti vesti del tremore
Dell’asfalto rovente
E nei vicoli corri
Fra torrenti di sapone
Abitando i Colossei
E i sogni dei poeti.
Hai la borbonica sveltezza
Dell’adolescente di strada
E truffi chi ti nutre
Senza cattiveria,
Abituato a sopravvivere
Scivoli sulle grondaie
Della vita
Con l’eterna insonnia
Della fame che verrà ,
Tribuno popolare
Lecchi la lisca della miseria
E muori in autostrada
Dimenticato e fiero
Come un giovane soldato
O un martire cristiano.
La tua indolente grazia
E l’irrequieta danza
Nell’immota meraviglia
Del giorno
Sono gli attributi
Della mia anima felina:
Ti amo fatto nero
Perchè so che mai ti avrò
E di questo imprendibile
Segreto
È fatta la mia somiglianza
con te.
(Germano Innocenti)
– 05/04/2017
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