POESIA: A papa’
Un ragazzino dagli occhi ridenti,
lo sguardo acceso dalla fame di vita.
tutto hai fatto velocemente:
innamorato giovanissimo,
marito bambino,
padre quando ancora eri troppo figlio.
la tua carriera veloce,
il tuo successo di uomo giovanissimo,
dato dal talento della tua penna,
che correva veloce sulla bianca carta.
la tua continua ricerca del meglio,
i tuoi consigli sul mio futuro,
il tuo sguardo severo nel valutare il mio profitto scolastico.
Le tue intemperanze alla stretta dei doveri familiari.
La tua tenerezza per l’ultimo cucciolo di casa.
E volavi, volavi sempre più in alto, lasciando giu’
quella tua moglie bambina che non riusciva più a raggiungerti, ne’ tu lo volevi.
Poi un giorno, come una raffica di vento che spezza i rami, cosi’ il male spezza i tuoi sogni, interrompe la tua corsa, appanna il tuo sorriso.
Ed io?
Io vedo che ti spegni piano, e assisto muta ed intontita alla caduta del mio amato mito.
Il tuo volo e’ proseguito, hai raggiunto il paradiso.
Da lassu’ ne sono certa, hai seguito le nostre vite,
gioito per noi, sofferto per noi, pregato per noi.
Mi manchi oggi più di ieri mio giovane papa’,
mi mancano i tuoi occhi, il tuo sorriso, la sicurezza che mi davi, la tua guida, il tuo sostegno nell’ affrontare questa mia vita.
Ma il rimpianto maggiore, quello che ho nel cuore, e’ che, la morte cattiva, della tua tenerezza, delle coccole tue mi ha privato.
Aspettami papa’, verro’ a prendermele li’ in paradiso, le voglio, come voglio rivedere il tuo sorriso. – 28/05/2017