fulvio f fava



POESIA: a Vera Storia Della Cintura D’Orione

Ti ricordi? Eravamo i più belli ed il mondo abbassava lo sguardo al passaggio
ci invidiava le mani avvinghiate chiedendosi cosa stringessimo dentro
che cos’era quel bene prezioso, quel grumo di piume, quei trucioli d’oro
la tua calma, il mio riso, ogni gesto sembrava per tutti una sorta di oltraggio
perchè il nostro universo era enorme protetto da un guscio con noi nudi al centro
manifesto di amore bislacco, perduto, precluso a ogni forma di vano decoro

Era troppo, lo dicevano tutti, era solo una cosa che offendeva ogni sguardo
“Ma che roba quei due.. ma li hai visti? Si amano troppo non hanno ritegno”
“Qua ci vuole un azione importante,un giudizio divino, una spada d’argento”
“Ha rubato il suo cuore di bimba, facciamolo a pezzi che è solo un bastardo”
“Ma che dici? Era lei la lasciva, ci provava con tutti, le mancava il contegno”
“Ammazziamoli entrambi e vediamo cos’è che li lega, spezziamo l’incanto”

Ti ricordi? Era un giorno di ottobre e si narra che fu il primo giorno di nebbia
lei da se si inventò per coprirci con un velo impalpabile di lacrime amare
assistita da uccelli impauriti che sbarrarono gli occhi in una gran luce gialla
Non riuscirono ad aprirci le mani, ci provarono in cento gonfi d’odio e di rabbia
ci guardarono muti salire nel cielo in un volo di gufi senza poterci fermare
Siamo noi le due stelle di Orione e stringiamo nel centro la stella più bella – 30/05/2017

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