POESIA: ATTESA
Giunsi in ritardo,
per mio affannato viver quotidiano,
che mise la sopravvivenza,
Annanzi alla mia felicità.
Meritava d’essere vissuto,
codesto mio,
Costruito
Con affanno.
Mi prese il core
e
la testa,
il cui corpo giunse da poi,
in moltitudine di lascii e riprese,
che torturò me ed il mio amato.
Timidi all’amore ed all’ardore nostro,
che non sapemmo arrenderci a co tanta forza ci prese,
Spaventi dei ns reati,
però…
non sapemmo dirci addio…
o almeno così sperai…
Il cor mio strappato al suo luogo,
per pena di me. – 30/06/2017
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