Maria Isabella Di Vita



POESIA: PROFUMO D’INVERNO

Profumo d’inverno appena inoltrato,
di quando l’autunno lascia traccia del suo passaggio tra “colori bruni” di rossa terra,
di camini appena accesi,
di caldarroste appena voltato l’angolo in via Roma,
a Torino.
Profumo d’acqua incolore che sfioro appena col mio corpo
immersa in un silenzio desolato
a braccia aperte.
Sentendo battiti ritmici: l’osservo.
Profumo di ghiaccio mi assorbe in un abbraccio
cercando di non lasciarmi quando,
nel mezzo dell’estate,
chiedo solo al cielo una goccia d’acqua a dissetarmi perché possa fiorire in colori:
ti incanto.
Profumo di tutti e nessuno,
profumo di chi non mi ha,
di chi conosco e non avrò mai l’occasione di incontrare,
profumo indefinito di essenze decifrabili per nome,
non per volontà,
per non essere costretta a seguirti,
ma a lasciarti andare
dove sarai tu a voler lasciare una scia indelebile sottopelle come dire:
“Io c’ero,
non dimenticare”.
…Tu c’eri, ma io per te ci sono, c’ero e ci sarò?
Non ti ho regalato il mio profumo per paura di svanire con esso e,
mentre tu sei fuggita in un lampo,
mi son voltata senza tempo di reagire,
capire che,
probabilmente,
quel sapore così leggero ed intenso,
allo stesso tempo,
è anche il mio
poiché mi hai inebriato i sensi,
emozionato la mente,
lasciando di te un ricordo impossibile da spegnere nella consapevolezza,
a giorni,
di giorni impossibili,
in una solitudine per la quale dovrò lottare lasciandomi la libertà di afferrarti la mano in un istante.
Profumo che non esiste:
Io
che mi son lasciata alle spalle l’odore dolce del miele,
il sapore del vento,
il profumo d’ambra e terra,
di foglia e d’acqua,
di neve e d’estate,
di fiori e muschio,
di stelle senza cielo in una notte di luna piena,
afferrando il sole con mani di cristallo.
Io
orologio del tempo che non può svanire ma soltanto trasportare
ho un profumo per te
da regalarti quando,
su un campo di battaglia,
mi verrai a cercare tra pensieri muti,
in un’irrazionale desiderio mi guarderai sorridere perché finalmente,
per una volta soltanto,
infrangibile frequenza d’intensità di toni,
tra forme ambigue di idee perdute,
nella purezza di uno sguardo,
verrò privata della non assenza quale è l’essenza stessa di ciò che sono senza di me con te.
– 30/06/2017

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