roberto la paglia



POESIA: MEMORIE DI UN VIAGGIATORE

Ho viaggiato per mari solitari,
preda del sole e delle tempeste,
dove tenebrosi gorghi
si nutrivano d’orrore e di follia,
e strepitavano le sirene
pregustando le nostre pavide coscienze.

Nella solitudine muovevo i miei remi
Carezzando le placide distese
E di quei mari mi sentivo parte
Come gli uccelli appartengono al cielo,
la luna sognante accompagnava le mie notti
e rare stelle si muovevano
nei cieli sempre uguali,
osservavo l’orizzonte
come irraggiungibile sogno
che ogni uomo in petto coltiva
e che mai vedrà fiorire
prima che la morte,
innocente assassina,
silente lo colga.

Ho viaggiato
E nei miei viaggi cercavo me stesso,
molto ho scoperto
ma nulla che non fosse mai esistito,
molto ho visto
ma nulla che non fosse visibile,
ho viaggiato nell’infinità degli orizzonti,
nelle crepe del tempo
e nell’oblio dei giorni
ma alla fine,
stanco e invecchiato,
riapro gli occhi accorgendomi
di aver scoperto soltanto me stesso.
– 30/06/2017

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