POESIA: Lucciole addormentate, riflessi di acqua verde, schizzi di raggi di sole… microcosmo fatato … risvegli lentamente nel verde, nel blu, nel chiaro e scuro di luci e ombre… la notte ti ha donato mistero…resta lì, non mutare… ti ho catturato solo un attimo. Dentro una campanella bianca mi dondolerò, sperando oggi in un soffio di vento.
Simona D’Amico
. – 29/06/2017
Mese: giugno 2017
andrea mauro
POESIA: L’anima serena
Soffia lentamente
si posa su una piuma.
Non ha colore
Non ha sapore.
Sembra più leggera, senza rumore.
Penetra nel cuore.
L’anima serena.
Soffia lentamente
vive tra la gente
qualcuno non la sente
rimane indifferente.
Sempre più leggera, senza rumore
Si tuffa nel tuo cuore.
L’anima serena.
La sua ombra vola,perfettamente
atterra nel tuo cuore. L’anima serena. – 29/06/2017
Valerie M. B. Peluso
POESIA:
Iperboli Notturne
Silenzio
solo silenzio
una distesa verde e oro
grano falciato al sole gioioso
Ricordi
solo ricordi
momenti strappati al fiume che scorre
fiume di vita di mille racconti
Parole
solo parole
sussurri vari, lontani
silenzi interrotti da un verbo ‘si dolce
Silenzio
ancora silenzio
un Sibilo certo
Ricordo del tempo
Verbo che fu
Parola che è
sfuggente e impetuosa
come acqua di fiume
che tutto trascina
e porta con sé
Eppure…
Si cerca nel sole
ancora il calore
un raggio che dia chiarore
alla luna che suole
esser solitaria
nell’illusione
di esser circondata da stelle
nascenti e morenti
in una notte bizzarra
di luci soffuse
nel cielo lassù…
– 29/06/2017
marco mannucci
POESIA: Verrà il giorno
in cui tutto si terrÃ
tutti gli eventi
ciclopici e minuti,
gli accidenti,
gli inciampi,
la rabbia e il ristoro,
le cose volute,
perdute
e quelle trovate
i treni e le occasioni ,
persi per un soffio
e quelli presi al volo con un balzo,
le parole che non dissi
e quelle di troppo
che più tardi,
troppo tardi
volentieri ti avrei risparmiato;
e quanti i chilometri corsi
e le notti insonni,
sulle foglie secche
e poi marce dell’inverno
o il fiore di quell’ estate
che presto s’estinse
ma mai per sempre.
Tutto si terrà , tutto lo terrÃ
la mia mano
quando su questa commedia
scenderà il sipario,
e saranno uno
gli aspersi sensi
che intuii talvolta
senza mai comprenderli appieno.
Ma me lo perdonerò,
me lo perdoneranno
le stelle che avrò di fronte,
l’ultima cosa
che i miei occhi abbracceranno,
di questa esistenza.
Poi me ne andrò,
forse per ritornare,
o forse tornerò chissà dove
per andare chissà dove
o per restare:
per ritornare dicevo, sotto altre spoglie,
forse di gatto
(come lo vorrei!)
o forse in pozza di fango;
ma tutto avrà senso allora
e sarà comunque parimenti degno.
La luce squarcerà il velo
che separa le cose
cieche ai nostri occhi,
alle altre e a se stesse
e su tutto finalmente
lacrimeranno parole
di quel senso compiuto che non seppi,
essere nascosto
anche dentro di me:
ma tardi verranno per te
che mi starai di fronte
col volto triste
e saranno mute
per te che rimani
come del vuoto
invano all’ ascolto. – 29/06/2017
Fabio Stivanello
POESIA: La tristezza mi pervade, e Non so perché…..
Vorrei piangere, ma non posso……
Vorrei dire, ma non Posso……
Tutti si arrabbiano, tutti si rifiutano……
Ogni cosa mi rifiuta……
Ogni donna mi rifiuta…….
Ma so Che nel cuore un Fondo c’è…..
So che la Vita mi riporterà le Forze…..
Dio è con Me, non mi lascia come mi hanno lasciato tutti…..
Il nero può pervadermi ma nulla Può distruggermi, sono un Guerriero…..
Il Tuo Guerriero… – 29/06/2017
Alessandra Bonanini
POESIA: Seduta sul ceppo
Mangio i lupini amari
E aspetto.
Il cane attende con me
Ma è stanco
E ripiega il suo capo.
Passa una volpe con le fauci impiumate
Annusa le bucce
E scappa.
La gallina attentata
La sento starnazzare nell’aria
E poi tace.
Nel cielo un cirro
Ma il sole affila i suoi raggi.
Le formiche assalgono un osso scarnito.
Non ho più lupini ma aspetto
Seduta sul ceppo.
TITOLO:” L’ATTESA”
– 29/06/2017
Mauro Peluso
POESIA:
Gli Amanti
Teneri, velati, appassionati
Furtivi, trasgressivi, innamorati
Attrazione sessuale o amore vero?
Tutto avvolto in un contorto mistero
Colgono un attimo come si coglie un fiore
Rubano un attimo come lo fa una gazza ladra
In silenzio si scambiano frasi d’amore
Discreti si perdono in un’ardente passione
Si lasciano pensando che tutto sia solo pazzia
Per poi rincorrersi con grande frenesia.
Eccoli di nuovo insieme, tremanti di desiderio
Vogliosi si abbracciano e ritrovano
la dolce sensazione di non essersi mai lasciati
Una telefonata, riascoltarne solo la voce
Una frase tenera,una languida,una di desiderio
Un gemito, un sospiro, una risata
Pronti a carpire ancora un attimo d’amore
Ma il tempo vola in fretta,
van via furtivi come due estranei
Lasciandosi sulla pelle i rispettivi odori
per tenere ancora in vita i loro folli ardori
Mille pensieri, mille indecisioni
Una lotta tra dubbio e passioni
Rimpiangendo ogni volta che sembra finita
di non essersi incontrati prima nella vita
Ed allora continua il gioco a nascondino
Ancora un incontro furtivo
In un posto lontano dal mondo
La posta in palio? Un amore nascosto
Dissolto in briciole difficili da trovare
Uno dei due non lo troverà più…
La loro storia non sarà mai duratura
Sembra che vada contro la natura
Di infedeltà verrebbero tacciati
Ma in fondo la loro colpa è solo…
Riprovare a sentirsi amati
– 29/06/2017
Simone Cutri
POESIA: COME IN MORTE DI MARAT DISTESO
Come in morte di Marat disteso,
teso nel vuoto dei saloni
il braccio tra liti di elettroni
e nient’altro;
vuoto e come il tempo sospeso,
preso nel mezzo al pensiero
mai buono, domo, non più veritiero:
il più scaltro:
quello che inscena l’oscena virtù
che tu decantasti per bene:
vuote e solitarie altalene
le mie pene.
Come in morte di Marat disteso
trascorro del giorno l’aborto,
supino su un libro che aperto
non colma il deserto che ho perso:
l’immagine cara che amara dirada,
la stanza che opaca ferisce la piaga
di lei che dilaga su me come maga:
sparisce. Svanisce l’idea che di lei
come Dea decantai, ritorna più mai.
Di nuovo il vuoto e non mi muovo
dal siffatto soffitto senza affresco,
esco: pesco dal talento che mi manca
una stanca melodia che bella mi culla
andando via, mi lascia una traccia
e ribella la voce che oltraggia
e che chiede si taccia. E non muore
come sole boreale per semestri
desti tutti i sensi che risveglia,
finita la notte, ritorna la veglia
e sono io:
ancora come in morte di Marat disteso,
ma per finta invece teso,
ma per gioco invece preso,
reso il peso di essere umano,
per mano dalle stelle sorelle
e di nuovo rinnovo il saluto
che non ho potuto ai miei cari:
amari i miei anni migliori,
abiuro i rimpianti, pitturo di nuovi colori
il mio Credo che lascia
come Jean nella vasca ma in tasca
una nuova Parola, la prova che sola
per anni sopita riporta la vita
giacché il mondo sorvola.
Cola dall’occhio il rintocco
che sciocco del tempo ricorda
quell’onda che affonda la sabbia,
sculture d’indubbia fattura e le mura
di vecchia paura, l’immagine scura
di lei che non cura l’amore che raro
le davo in regalo e si butta
nella sterile lotta e non resta ferita:
uccisa dal boia, la noia, la vita.
Capìta anche questa non resta
che stare disteso nell’acqua rimesta
come Paul che s’inchina
alla donna meschina e con china
firma la grazia di lei che le braccia
passarono oltre il sorriso che forte
resiste al suo sangue:
resiste alla morte.
– 29/06/2017
Ennio Lettera
POESIA: “Che bello sognare”
Il sorgere del sole-
Il verde dei prati-
La rugiada sui fiori-
L’azzurro del cielo-
Il mare increspato-
Passa il tempo-
Cala il sole e si allontana colorito all’orizzonte-
La sua scia è una continua metamorfosi di colori-
Numerose e saltellanti scintille diffuse sull’increspato mare, ad accogliere il sopraggiungere del crepuscolo-
E’ andato via! Rimane solo la luce delle lucciole, che danzano, armoniosamente, ad attendere il suo risorgere-
Eccolo che riappare, imponente, nelle sue maestosi vesti dell’aurora, ad illuminare, come sempre, le immense meraviglie del creato-
Mi sveglio…-
Tu mi appari e tutto quanto rivedo racchiuso nella luce dei tuoi occhi-
Poi svanisci! Ed io, ansioso, attendo di nuovo l’assopimento per ricominciare-
– 29/06/2017
Alla Tonu
POESIA: SOLTANTO UNA FINESTRA
Ho disegnato un cerchio intorno a me,
tondo, spesso come un muro, senza finestre
perché avevo paura
dell’Odio e del Male…
E’ ora che il mio mondo faccia silenzio,
è ora che io sia in pace con me stessa.
La Pace sta accarezzando la mia pelle,
lieve e delicata, come una brezza
Mi sta dondolando nella culla candida
del Silenzio di tutto lo Spazio…
Oh, mio cuore, lo so, tu sei felice
Sommerso nel Silenzio trasparente
che riempe questo cerchio perfetto.
Ma è la mia anima che non si dà pace,
Che grida e si dispera.
Non ce la fa più a restare
nel Cerchio della Solitudine
Mi chiede di ridisegnare una finestra
Per far entrare la Luce e l’Amore.
Soltanto una finestra…
Per poter affondare negli occhi radiosi della Luce,
Per poter sentire il soffio soave,
Il tocco sensuale,
I brividi e l’ebbrezza dell’Amore.
Soltanto una finestra…
Per essere inghiottita dalla purezza della Luce
E diventare una candela,
Per sciogliersi nell’immensità dell’Amore
E diventare fuoco.
Soltanto una finestra…
Per tuffarsi nelle acque gelide e fangose dell’Odio
E farle diventare cristalline come la Luce.
Soltanto una finestra…
Per immergersi nel buio,orribili tenebre del Male
E farlo diventare Amore!
– 29/06/2017