Federico Vianello



POESIA: richiamo di una mamma insonne

Impasto le mie notti nei ricordi, distesa come posso in un divano
ascoltando suoni dall’orto e dal bosco,
appesa alla vita, stringendo pensieri in una mano

e nell’altra questo cellulare, così vecchio, così argagno
che pure mi dà sicurezza, come se sentissi pestare
i passi vostri sulle vecchie assi di castagno

che la fame di un tarlo fa ogni notte scricchiolare;
o è il tormento che ho dentro che mi interroga
se mai la nostalgia di questi muri vi farà tornare

alla nostra casa, alle vostre radici, a queste scale che odorano sempre di stufa malsana.
Invano avete cercato di ritrovare altrove l’aria pulita di questo paese!
Figlie mie, anche se lontane, la vostra vita resta scandita dal suono della campana

che batte ogni ora il suo invito a ricordare
che presto arriverà l’autunno, l’inverno e poi primavera e ancora estate.
E così, nel mio contare le ore e le stagioni, mi alzo la notte a cucinare

ricette di una terra distante che ancora sento di amare.
In fondo anche’io come voi ho cercato di scappare.
E oggi, sola col mio cane, cucino di notte abbondanze per non dimenticare
– 04/09/2017

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