Patrizia Stefanelli



POESIA:
Mariana ebbe una bimba e la bimba si chiamò Ramata.*
Ad Assin Praso era tempo di rose
e lei fu rosa variegata
e sua madre l’amò ché già dal ventre
sentiva il suo profumo.
L’aveva vista in sogno tante volte
che il suo volto le parve conosciuto
da sempre come un tacito abbandono
come un grido d’amore nella luce.
Sognava il suo sorriso
lei madre di sei figli
cercando l’acqua con bimbe al passo.
Ramata non sorrise, non prese latte al seno
magro come il suo pianto, era strazio di cuore.
Nacque col labbro di una lepre, e goccia
a goccia gli calò Mariana il latte.
Andò a scuola, mai sorrise.
Quanto dolore negli occhi, le mani
chiuse a pugno sul secchio da portare.
E Mariana riprese a sognare altro
volto, altre labbra da baciare. Troppo
arduo il cammino, dura la mal aria
le tasche vuote, desideri franti.

Kathleen è un’infermiera e aveva un sogno:
guarire l’amarezza di un sorriso
troppe volte sofferto, nei viaggi per il mondo.
E Kathleen ebbe una bimba e la bimba si chiamò Ramata.
Ad Assin Praso era il tempo delle rose e lei fu rosa variegata.

* ispirata da una storia vera

– 18/09/2017

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