POESIA: O stelle…
O stelle infinite, che con me questo cielo
abitate, tal sorte è a voi concessa:
di profumar d’immenso.
A me invece, solo noia assale,
noia di chi il proprio rapimento trovato
non ha, dopo tanti slanci prematuri …
Come abiterò, care mie stelle, il limite?
Come il dolore di giorni non compiuti?
Come il pianto di ore non vissute?
Tanto meglio soffrir della lotta
per la meta ambita, che disperar
per la sua assenza, nello sterile tedio…
Così tanto vacillano le forze vitali…
Di luce, la speranza più non brilla
e la fragilità…divampa!
Come, stelle infinite, il mio sguardo
ricurvo potrò rialzare? Come perseverar
potrò in questo lungo avvento?
Forse, stelle finite, spegnermi dovrò
come voi? Dopo, anche a me, altra vita
attende? Nuova? Piena?
Se così è, or mi assali la morte! Ma…
…Vegliate o stelle! Che questa notte di voi
priva, con sé a lungo non mi tenga!
| sorgente: https://www.google.it/ – 14/12/2017